Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Sant’antonio aiutaci» la festa senza processione nell’anno della sofferenza
Oggi celebrazioni in Basilica, 8 messe per 200 fedeli alla volta Reliquia in elicottero sui luoghi del Covid, ci sarà la Casellati
Le decine di migliaia di fedeli delle scorse edizioni, a causa dell’emergenza coronavirus e delle ormai note direttive sanitarie anticontagio, non ci saranno. E non ci sarà nemmeno la tradizionale processione pomeridiana per le strade del centro storico. Ma la Basilica, come di consueto, resterà comunque aperta per 16 ore e mezza consecutive, dalle 6 alle 22,30, con l’obiettivo di dare a tutti (stavolta in particolare ai padovani di città e provincia) la possibilità di raccogliersi in preghiera nel giorno, oggi, del 789° anniversario della morte di frate Antonio da Lisbona. Le messe, in totale, saranno otto e quelle delle 8, delle 9,30, delle 11 e delle 17 saranno rispettivamente presiedute dal rettore della Basilica, padre Oli
Il vescovo
«Prego per i mesi a venire, dove altre fragilità emergeranno, come le ferite causate dal vuoto di chi ci ha lasciato» viero Svanera, dal delegato pontificio, monsignor Fabio Dal Cin, dal vescovo, monsignor Claudio Cipolla, e dal superiore provinciale dei Frati Minori Conventuali, padre Roberto Brandinelli. «Non basta offrire ai giovani oggetti o esperienze per godersi la vita. Il coronavirus infatti - ammonisce padre Svanera - ha smascherato ancor di più il bisogno di altre ragioni. E quindi non basta garantire il benessere alle nuove generazioni, ma è invece necessario, per noi adulti, essere ben radicati nella nostra vocazione, cioè credendo noi per primi nella verità e nella giustizia per esserne poi testimoni credibili e affidabili. Solo così potremo generare passione verso la bellezza del vivere e aiutare i nostri giovani ad affrontare l’angoscia provocata dal nichilismo». Parole che il vescovo Cipolla rafforza così: «Nel giorno della festa del suo patrono, prego affinché Sant’antonio ci aiuti a vivere questo tempo di fragilità e a non perdere la speranza. E prego per i mesi che verranno, dove altre fragilità emergeranno, come le ferite determinate dal vuoto di chi ci ha lasciato, la fatica, le paure e la sofferenza delle persone che hanno già perduto o perderanno il lavoro e lo spaesamento e il disagio dei ragazzi privati per molto tempo di relazioni e socialità e delle famiglie provate dalla lunga permanenza in casa».
L’ingresso in Basilica, con obbligo di mascherina, sarà consentito a non più di 200 fedeli alla volta. Mentre gli altri, specialmente durante la celebrazione solenne delle 17 (al termine della quale interverrà con un breve discorso il sindaco Sergio Giordani), potranno accomodarsi di fronte ai tre maxischermi installati sul sagrato e nel chiostro del Noviziato, dove saranno disponibili altri 490 posti. Ma il clou della giornata sarà rappresentato dal volo del busto dorato del Santo, con dentro la cosiddetta reliquia «massa corporis», a bordo di un elicottero dell’esercito.
Il velivolo, dove saliranno il rettore Svanera, il delegato vescovile, monsignor Alberto Albertin, e (a sorpresa) la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, partirà intorno alle 12,30 dall’aeroporto Allegri per poi fermarsi, per una rapida benedizione, all’ospedale di Schiavonia. Dopodiché, l’elicottero si rialzerà in volo, «toccando» la casa di riposo di Merlara e il paesino di Vo’ Euganeo ai piedi dei Colli. Insomma, tutti i luoghi simbolo del Covid-19, compreso il nosocomio cittadino di via Giustiniani, che l’aeromobile sorvolerà prima di fare ritorno all’allegri verso le 14. Tutti gli eventi della Festa del Santo, a cominciare proprio dall’inedito volo in elicottero (di cui ieri si sono svolte le prove), verranno trasmessi in streaming su www.santantonio.org e www.reteveneta.it.