Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Cimitero, sale la tensione «Incubo nuovo maxi debito»
Anche Lista Menon e M5S all’attacco: revisionare il project financing «Evitare caso piscine-bis». Ma Gaffeo insiste: «Non ci sono i margini»
Si fa sempre più tesa la questione «cimitero», in consiglio comunale. Lista Menon e M5S si uniscono alla richiesta di revisione del project financing per l’ampliamento del cimitero di viale Oroboni, avanzata venerdì da Antonio Rossini (Civica Gambardella). «Trovo la richiesta di Rossini più che legittima» dice il capogruppo pentastellato Mattia Maniezzo, paventando il rischio di un bis del maxi-debito delle piscine Baldetti.
Il centrosinistra, oggi al governo, all’epoca aveva contestato duramente dall’opposizione l’operazione che ora si trova a portare avanti con Edoardo Gaffeo che sta esaminando la questione con l’avvocatura, ma ribadisce come mancherebbero gli spazi per divincolarsi dagli obblighi ereditati.
«L’amministrazione- ricorda il sindaco avrebbe potuto procedere in autotutela entro 18 mesi dal voto in aula e non lo ha fatto. Noi ci siamo insediati un anno fa, a termini scaduti». Una situazione che avvantaggia i soli privati, per Mattia Milan. «Un loculo per 30 anni avrà un costo di 3.355 euro contro i 1.922 della vecchia convenzione – osserva il capogruppo della Lista Menon – senza contare che gli invenduti al termine del contratto, a scadenza nel 2039, dovranno essere acquistati dal Comune o compensati con un allungamento dell’intesa. In pratica il rischio di impresa non c’è e dall’operazione complessivamente ai privati arriveranno, secondo il piano finanziario presentato, 15 milioni di ricavi certi con un utile di circa 3,5 milioni».
Senza contare che, sempre secondo Milan, il concentrare le risorse sul solo camposanto centrale, lascerà scoperte le esigenze di quelli periferici nelle frazioni. «Chiaro che i privati sono contentissimi di questo progetto» sottolinea il capogruppo. Risale al 2002 (sindaco era il forzista Paolo Avezzù) il project financing per l’ampliamento del cimitero con 3.060 loculi, 1.008 ossari, decine di tombe di famiglia. La società Arcobaleno, costituita in origine da Cles e Manutencoop, vinse il bando.
Il primo stralcio fu regolarmente compiuto nel 2004. La vendita dei loculi, però, non proseguì con l’attesa celerità. La società in difficoltà bloccò gli stralci successivi previsti nel 2008 e nel 2013. «Intanto nel 2011 – riprende Milan – la società comunale Asm Spa, con presidente Giovanni Salvaggio (oggi consigliere Pd ndr), acquista il 90 % di Arcobaleno per 200.000 euro. Poi la società diventa inattiva e fa paradossalmente causa al Comune. E anche per cancellare questa causa, nel 2017 venne detto dall’amministrazione del leghista Massimo Bergamin che era conveniente accettare un nuovo project financing. Una volta votata la convenzione che trasformava la inattiva Arcobaleno in una società con laute prospettive, Asm, con presidente Alessandro Duò, vende le quote alla Sta Srl nel luglio 2018. Quote comprate a 200.000 euro e rivendute a 43.200».