Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Taglio infermieri notturni all’«iras» È scontro tra il direttore e Cgil e Uil
Relazioni sindacali tese all’iras, dove Fp-cgil e Uil-fpl attaccano Giovanni Luca Avanzi, direttore della Casa di riposo comunale, per il taglio del servizio infermieristico notturno. «Il servizio è temporaneamente sospeso nella Casa soggiorno — sostiene Avanzi — che dista 60 metri dal reparto centrale dove resta un infermiere disponibile in caso di necessità, col supporto di quattro Oss (operatori socio-sanitari, Ndr). Nessun taglio, ma situazione temporanea per l’indisponibilità a proseguire il servizio della cooperativa cui ci appoggiavamo». Il direttore aggiunge che gli infermieri dipendenti sono 29 all’1 giugno, uno in più rispetto a inizio anno.
Benzina sul fuoco per i rappresentanti dei lavoratori. «Forse per Avanzi i posti di lavoro in appalto sono meri numeri sacrificabili — premettono Davide Benazzo (Fp-cgil) e Cristiano Pavarin (Uil-fpl) — Non descrive com’è cambiato il bisogno di assistenza infermieristica nelle Residenze sanitarie assistite dove sempre più ci sono ospiti con sondini, gastrostomie per l’alimentazione e terapie infusive, che necessitano di più frequenti monitoraggi, terapie, medicazioni».
Per i sindacalisti la soluzione attivata è gravemente insufficiente. Nelle strutture, del resto, vivono persone con grandi fragilità, per cui nelle Case di riposo polesane ancora si attende ad autorizzare le visite dei parenti degli ospiti, nonostante l’epidemia di coronavirus sia fortemente rallentata.
«La nostra prima preoccupazione rimane proteggere i nostri anziani — comunica il coordinamento tra i Centri servizi — La ripresa delle visite non appena ci saremo organizzati, senza rischiare di dover tornare indietro».
Le versioni L’attacco: un servizio importante . Replica: «Solo sospensione»