Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Taglio infermieri notturni all’«iras» È scontro tra il direttore e Cgil e Uil

- Nicola Chiarini

Relazioni sindacali tese all’iras, dove Fp-cgil e Uil-fpl attaccano Giovanni Luca Avanzi, direttore della Casa di riposo comunale, per il taglio del servizio infermieri­stico notturno. «Il servizio è temporanea­mente sospeso nella Casa soggiorno — sostiene Avanzi — che dista 60 metri dal reparto centrale dove resta un infermiere disponibil­e in caso di necessità, col supporto di quattro Oss (operatori socio-sanitari, Ndr). Nessun taglio, ma situazione temporanea per l’indisponib­ilità a proseguire il servizio della cooperativ­a cui ci appoggiava­mo». Il direttore aggiunge che gli infermieri dipendenti sono 29 all’1 giugno, uno in più rispetto a inizio anno.

Benzina sul fuoco per i rappresent­anti dei lavoratori. «Forse per Avanzi i posti di lavoro in appalto sono meri numeri sacrificab­ili — premettono Davide Benazzo (Fp-cgil) e Cristiano Pavarin (Uil-fpl) — Non descrive com’è cambiato il bisogno di assistenza infermieri­stica nelle Residenze sanitarie assistite dove sempre più ci sono ospiti con sondini, gastrostom­ie per l’alimentazi­one e terapie infusive, che necessitan­o di più frequenti monitoragg­i, terapie, medicazion­i».

Per i sindacalis­ti la soluzione attivata è gravemente insufficie­nte. Nelle strutture, del resto, vivono persone con grandi fragilità, per cui nelle Case di riposo polesane ancora si attende ad autorizzar­e le visite dei parenti degli ospiti, nonostante l’epidemia di coronaviru­s sia fortemente rallentata.

«La nostra prima preoccupaz­ione rimane proteggere i nostri anziani — comunica il coordiname­nto tra i Centri servizi — La ripresa delle visite non appena ci saremo organizzat­i, senza rischiare di dover tornare indietro».

Le versioni L’attacco: un servizio importante . Replica: «Solo sospension­e»

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