Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«Italia ‘90, quante emozioni E ora che si torna a giocare sarà una nuova estate calda»

Gigi De Agostini, ex difensore azzurro e del Verona, e il calcio che riparte

- di Matteo Fontana

«Cosa resta dentro di quel Mondiale? Il rimpianto e l’orgoglio. E in questi giorni, una volta di più, me ne sono reso conto». Le notti magiche le ha vissute in campo, Gigi De Agostini. A Italia ’90 era uno dei titolari fissi, uomo di fiducia di Azeglio Vicini, ct del sogno e della caduta. «Ma quella Nazionale resta tra le più amate di sempre».

Cosa vi mancò per vincere quel Mondiale?

«Il calcio gira attorno a tanti episodi. E a noi, nella semifinale con l’argentina, li avemmo contro. Loro giocarono solo per bloccarci, ci aspettavan­o arroccati in difesa. Miravano ad arrivare ai rigori e poi sappiamo tutti che cosa successe».

Le parate di Goycochea sui tiri di Donadoni e Serena, l’eliminazio­ne. Lei segnò...

«Io ero un rigorista, abituato a calciare i penalty. Purtroppo erano usciti Giannini e Vialli, Ferri e Schillaci non erano nelle condizioni fisiche per batterli. Gli specialist­i rimasero pochi. Il resto lo fece Goycochea».

Il ricordo più bello?

«L’olimpico, le bandiere a sventolare. La gente che ci spingeva era una forza in più. Ecco, non me ne voglia il pubblico di Napoli ma al San Paolo, per la partita con l’argentina, non fu così. Non dico che ci fosse freddezza, ma avvertimmo la differenza rispetto a Roma. Maradona lì era un re e prima della gara seppe toccare le corde del popolo napoletano, che un po’ si spaccò tra chi era per l’italia e chi, invece, non poteva tifare contro la squadra di Diego».

Pagaste anche un certo logorio atletico?

«Si giocava spesso, c’era un gran caldo. Senza dubbio questo fattore incise e di sicuro con l’argentina non avevamo la freschezza iniziale e questo ci costò».

A proposito di partite in sequenza e caldo: ricomincia il calcio e procederà a gran ritmo. Valutazion­i?

«Intanto sono contento che si riprenda: senza tifosi sarà malinconic­o, però si dà un segnale di normalità dopo mesi tremendi. Verranno in gioco tante variabili che non si possono considerar­e a tavolino. Chi avrà recuperato più energie potrà risaltare».

Il Verona dove potrà arrivare, secondo lei?

«L’hellas ce l’ho nel cuore e la sua stagione, finché non c’è stato lo stop, è stata eccezional­e. Grande il lavoro di Ivan Juric, grande il rendimento dei giocatori. Credo nell’europa, sarebbe straordina­rio, tanto più che il Verona ci tornerebbe a distanza di trentatré anni. C’ero io, nel 1987, quando fummo quarti e conquistam­mo un posto per la Coppa Uefa».

Che cosa ricorda di quell’hellas?

«Tante cose bellissime, la conduzione di Osvaldo Bagnoli. Ero a Verona quando venni convocato per la prima volta in Nazionale. E poi quel che mi diceva Elkjaer prima delle partite più dure: “No avere paura, tu gioca con Preben”. Formidabil­e».

Riparte pure la B, il Pordenone di suo figlio Michele affronta il Venezia.

«Mi aspetto un incontro molto emozionant­e. Il Pordenone è in zona playoff, il Venezia è in lotta per evitare i playout. Vedremo».

In B è tornato il Vicenza... «Giusta la promozione delle squadre che erano in testa ai gironi. Il Vicenza può programmar­e il prossimo campionato con accortezza, ha i mezzi per fare bene».

Un pronostico per i playoff in serie C?

«Come si dice in questi casi, saranno una lotteria. Il primo turno è il più imprevedib­ile, può accadere di tutto. Il Padova potrà dire la sua, Andrea Mandorlini è un allenatore esperto e conosce il clima degli spareggi. La concorrenz­a è folta, penso tra tutti al Bari, ma se già di per sé i playoff rovesciano le gerarchie, figuriamoc­i ora dopo che per mesi non si è giocato. Sarà una lunghissim­a estate».

Le venete al via

«Credo nell’europa per il Verona, Juric ha fatto un grandissim­o lavoro Giusto che il Vicenza sia in serie B e ai playoff di C vedo bene il Padova»

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Italia 90 Luigi De Agostini insieme con il ct Azeglio Vicini al termine di una partita dei Mondiali giocati trent’anni fa in Italia
Chi è Italia 90 Luigi De Agostini insieme con il ct Azeglio Vicini al termine di una partita dei Mondiali giocati trent’anni fa in Italia
 ??  ??  Luigi De Agostini è nato a Udine nel 1961.
 Difensore, ha giocato tra le altre in serie A con Verona, Juventus e Inter.
 Ha giocato i Mondiali 1990 in Italia, chiusi al terzo posto dagli Azzurri.
 Luigi De Agostini è nato a Udine nel 1961.  Difensore, ha giocato tra le altre in serie A con Verona, Juventus e Inter.  Ha giocato i Mondiali 1990 in Italia, chiusi al terzo posto dagli Azzurri.

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