Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Se firma l’autonomia avanti con il centrodestra»
Salvini «lancia» Zaia che però nicchia: «Son venuto per salutare Matteo»
«Chi non vuole l’autonomia non può governare con noi, né a livello regionale né a livello nazionale, visto che molto presto torneremo al governo anche lì». Matteo Salvini sceglie Verona per la prima tappa del suo tour politico post-coronavirus. Al suo fianco proprio Luca Zaia. «La squadra di Luca va riconfermata, ma sia chiaro che al primo punto del programma c’è l’autonomia».
«La squadra di Luca Zaia va riconfermata, ma tutti devono sapere che al primo punto del nostro programma c’è l’autonomia, e chi non la vuole non può governare con noi, né a livello regionale né a livello nazionale, visto che molto presto torneremo al governo anche lì». Matteo Salvini sceglie Verona per la prima tappa del suo tour politico post-coronavirus. Al suo fianco proprio Luca Zaia, assieme al leader regionale del Carroccio, Lorenzo Fontana, e a quello veronese, Nicolò Zavarise. Sotto l’ennesima «bomba d’acqua», Salvini arriva un po’ trafelato, subito assalito da un gruppo di fan per i «selfie» d’obbligo, e parte subito all’attacco.«tra oggi e domani – spiega – incontrerò decine d’imprenditori veneti, che chiedono soldi (veri) in banca, aiuti subito, meno tasse e meno burocrazia, ma questi discutono invece di cose che non interessano a nessuno, in una villa romana a pagamento…» Luca Zaia è al suo fianco.
È il lancio della campagna elettorale?
«Siamo una bella coppia, sento più spesso lui al telefono che i miei genitori, ma la politica a distanza cominciava a starmi stretta e quindi riparto da qui, visto che il Veneto è uno degli orgogli miei e della Lega, e per noi è anche un modello».
Un modello che comprende anche una Lista Zaia, non teme che vi porti via voti?
«Quello che conta è il lavoro di squadra. Riconfermare Luca Zaia e la sua squadra sarebbe la riconferma del buon governo della Lega. Poi, più cresciamo e più siamo, meglio è. Ma sottolineo che sarà sempre centrale per noi il tema dell’autonomia regionale: questo l’ho già detto chiaramente ai vertici nazionali del centrodestra e tutti sanno che sarà necessario che ognuno di loro sia un convinto sostenitore dell’autonomia, sia nel Veneto che a Roma, perché noi ci alleiamo solo e soltanto con chi ci permetterà di chiudere il cerchio virtuoso legato a questo tema, a differenza di quanto hanno fatto in passato i Cinquestelle».
All’interno di Fratelli d’italia c’è qualcuno che non sembra entusiasta di questa autonomia… «…E questo dovete chiederlo a loro. Io penso che l’autonomia faccia bene a tutta l’italia. I milioni di elettori veneti e lombardi che l’hanno voluta e che l’hanno anche già votata ne sono testimonianza. Luca la pone come precondizione per essere rieletto, e secondo me ha pienamente ragione. E io, come segretario nazionale, visto che entro tre
Rivalità? Macché, siamo una bella coppia, sento più spesso lui al telefono che i miei genitori, ma la politica a distanza cominciava a starmi stretta e quindi riparto da qui, visto che il Veneto è uno degli orgogli miei e della Lega e per noi è un modello
mesi o al massimo due anni noi torneremo al governo, non voglio perdere altro tempo come l’abbiamo perso per un anno coi Cinquestelle».
Una richiesta netta…
«Certo, e chiunque voglia governare con la Lega, a livello nazionale come in Veneto, deve sottoscrivere l’impegno ad attuarla in tempi brevi».
Possiamo dire che è una condizione che voi ponete a tutti gli alleati?
«Noi non poniamo condizioni, ma i veneti hanno votato, e quindi diventa anche una questione di rispetto del popolo veneto. Non avessero votato, magari qualcuno potrebbe volerne discutere: ma questo non né un capriccio né di Salvini né di Zaia. Qua il popolo veneto ha votato in massa e se ti proponi di governare la Regione Veneto è chiaro che l’autonomia dev’essere fondamentale per l’alleanza».
Sulla stessa linea il presidente della Regione, che spiega che« questa non è una manifestazione elettorale, ma solo un incontro con il nostro segretario nazionale, che avevo voglia di rivedere di persona, dopo averlo sentito in questi mesi solo al telefono». Quanto alle voci di rivalità interne, Zaia ribadisce che «sono tutte fandonie, anche perché è chiaro come siano due ruoli diversi: io faccio l’amministratore e il segretario fa il segretario». Il governatore ribadisce la protesta perché «questo governo non è ancora riuscito a dirci la data in cui andremo a votare. A Roma stanno perdendo un’altra bella occasione pere fare in modo che la democrazia abbia corso: ci hanno vietato di votare in estate e siamo fermi lì. Quando sarà tempo, poi, parleremo di alleanze e liste, ma per adesso dico solo che la condizione ‘sine qua non’ si chiama autonomia: chi si dice contrario è automaticamente fuori dall’amministrazione regionale».