Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Carlo e Giorgio e Canzian, rivive la piazza

In mille per gli spettacoli dello Stabile a Padova, Venezia e Treviso. E oggi a Mestre c’è Pennacchi

- G. B.

Un migliaio nelle piazze venete, tra Padova, Venezia e Treviso, per il ritorno degli spettacoli dal vivo con la musica di Red Canzian, le gag di Carlo e Giorgio e i classici del teatro. E oggi a Mestre arriva Pennacchi.

Si sono esibiti sotto la pioggia, a partire da Red Canzian, la cui voce dalle 19 di ieri ha risuonato in piazza dei Signori a Treviso (ma anche in streaming: i posti disponibil­i erano limitati e tutti esauriti) con il suo «La musica non si ferma», un live che ha dato il «la» agli eventi all’aperto del Teatro Stabile del Veneto. A distanza di una manciata di chilometri, le gag esilaranti del duo Carlo e Giorgio hanno abbracciat­o campo San Polo a Venezia, cosparso di «bolloni» dove 600 persone, in piedi, si sono sistemate per tornare a ridere insieme, anche se a distanza di sicurezza. Nel mentre, a Padova nel cortile di Palazzo Moroni, la musica di Bach e i brani di grandi classici come Macbeth e Don Giovanni hanno ammaliato cento persone.

In realtà, questi tre attesissim­i spettacoli non sono stati i primi ad inaugurare la nuova stagione dal vivo, e soprattutt­o in presenza, di musica e teatro in Veneto dopo cento giorni di concerti e pièce filtrati dalla Rete. Ad aprire le danze, allo scoccare della mezzanotte di ieri, il giorno fissato dal governo per il ritorno in scena degli artisti, è stato Il cantico dei cantici della compagnia Theama al teatro Spazio Bixio di Vicenza, per un pubblico di pochi intimi. «C’erano venti persone, di più purtroppo non possono stare con una capienza, nella normalità, di 99 persone - spiega Piergiorgi­o Piccoli di Theama - Alcuni non sono riusciti ad entrare, abbiamo scelto la mezzanotte perché volevamo dare una suggestion­e e, anche, per mantenere vivo l’interesse tra il pubblico che da quattordic­i stagioni ci segue e accompagna». Sempre a Vicenza, ieri, l’olimpico ha ospitato «Jazz is back», concerto per gli operatori sanitari di tre duetti Paolo Fresu e Daniele di Bonaventur­a, Claudio Fasoli e Paolo Birro, Gianluigi Trovesi e Umberto Petrin e del trio Luca Aquino, Giovanni Guidi e Flo.

Dopo oltre tre mesi senza spettacoli, i veneti hanno risposto con entusiasmo: solo a Venezia sono arrivate duemila mail di interessat­i all’evento di San Polo e i posti per il concerto di Canzian nella sua Treviso sono andati letteralme­nte a ruba. Il timore, per tutta la giornata di ieri, è che il maltempo potesse rovinare la festa ma, alla fine, solo un evento è saltato: Pojana e i suoi

fratelli di Andrea Pennacchi in piazzetta Malipiero a Mestre posticipat­o a oggi (ore 19 e 21.30). «Se pioverà - dice il Comune - domani (oggi, ndr) l’evento si svolgerà all’interno del teatro Toniolo alle 21.30 per duecento partecipan­ti».

«Pojana» a parte, ieri sera, il maltempo non ha fatto scappare nemmeno una persona delle mille che hanno potuto assistere agli spettacoli di Padova, Venezia e Treviso. «La voglia di cultura non è stata contagiata - commenta Giampiero Beltotto, presidente del Teatro Stabile del Veneto - Il teatro è mancato a tutti: ripartire dalle nostre piazze è il modo migliore per sentirci vicini e recuperare i giorni sospesi, perché senza teatro non vi è una città vivibile».

A Verona, infine, sul palco del teatro Nuovo alle 21 è salito Paolo Valerio con il suo Il muro trasparent­e. Delirio di un tennista sentimenta­le. Un monologo assolutame­nte al passo con i tempi: il protagonis­ta, con calzoncini bianchi e fascetta in fronte alla Bjorn Borg, recita di fronte a un muro di plexiglass e in platea il pubblico ascolta l’attore tramite cuffie wi-fi. «La verità è che lavoro da due anni a questo testo - racconta Valerio frutto di un intenso lavoro di squadra.

Beltotto

La voglia di cultura non è stata contagiata Ripartire dalle nostre piazze è il modo migliore per sentirci vicini

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