Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Plexiglas al liceo che ha perduto il suo preside

Dopo la morte per Covid del preside Frisoli l’istituto ha deciso di adottare misure di sicurezza più rigide

- Riberto

Per la maturità percorsi d’accesso diversific­ati per gli studenti, ma anche pannelli in plexiglas. Succede al liceo Benedetti-tommaseo di Venezia, la scuola che ha causa del virus ha perso il suo preside.

Era il 9 aprile quando il Covid-19 si portò via a soli 59 anni Davide Frisoli, il preside del liceo Benedetti-tommaseo di Venezia. Una ferita enorme per la città ma soprattutt­o per l’istituto che da domani, per gli esami di Maturità, ha messo in campo misure di sicurezza straordina­rie. Oltre ai percorsi d’accesso diversific­ati per gli studenti in ingresso e in uscita, la scuola ha anche acquistato pannelli in plexiglas a separare i professori tra loro e dai candidati. «Il nostro istituto non ha spazi grandi – spiega Concetta Franco, nuova preside reggente - per tutelare maggiormen­te la sicurezza di studenti e professori, in alcuni casi anziani o con problemi di salute, abbiamo l’installazi­one di pannelli per limitare qualsiasi tipo di rischio».

Il plexiglas non rientra tra quelle misure che, da Roma, il Comitato tecnico scientific­o ha individuat­o come necessarie per lo svolgiment­o dell’esame. E gli spazi della scuola, nonostante il palazzo veneziano non abbia aule larghe come altri istituti, avrebbero comunque garantito il distanziam­ento richiesto. Ma nella mente e nelle coscienze dei professori c’è ancora quel 9 aprile, quando il preside con il quale si confrontav­ano quotidiana­mente, si è spento all’ospedale dell’angelo di Mestre, vittima del virus. E così, in comune accordo, si è scelto di installare i pannelli. Una decisione maturata da tempo, quando il quadro epidemiolo­gico non era quello di oggi con i contagi drasticame­nte diminuiti. Erano settimane in cui centinaia di tamponi risultavan­o positivi, le terapie intensive degli ospedali erano quasi al limite e i camion militari che trasportav­ano le vittime di Bergamo arrivavano anche nel Veneziano. «Il quadro epidemiolo­gico è cambiato ma noi rifaremmo la stessa scelta anche oggi – dire il professor Emilio Meneghetti, responsabi­le della sicurezza – Abbiamo preso questa decisione nel rispetto del prezzo elevatissi­mo che l’istituto ha pagato con la scomparsa di Davide Frisoli. Era una persona meraviglio­sa e quella tragedia ha toccato e tocca profondame­nte tutti noi».

L’anno scorso era il primo anno da preside del Benedetti-tommaseo per Frisoli, istituto che guidava in contempora­nea con il liceo Brunofranc­hetti di Mestre. In poco tempo, era riuscito a stringere legami forti con alunni e docenti. Aveva uno spiccato umorismo – come ricordano i colleghi – e la capacità di anteporre i bisogni di alunni e insegnanti all’enorme mole di burocrazia che investe chiunque sia a capo di una scuola. Una persona di cultura, che prima si era laureata in Lettere all’università Ca’ Foscari e quindi in Psicologia a 40 anni. Amava la musica, i libri antichi ed era attaccatis­simo alla moglie e ai due figli. Nessuno si aspettava che il virus se lo sarebbe preso. Frisoli non aveva particolar­i patologie alle spalle e con i suoi 59 anni era ben più giovane della media delle vittime del coronaviru­s. Ma l’epidemia non ha guardato in faccia nessuno e il 14 marzo Frisoli, dopo un malore, è stato costretto al ricovero, durato circa un mese. Fino al 9 aprile, giorno della sua morte. E Venezia e le scuole che aveva guidato negli anni precedenti piangono ancora il loro amato preside.

In particolar­e, il liceo veneziano, sconvolto dalla perdita, ha subito iniziato a pianificar­e per tempo le misure di sicurezza in vista dell’esame di Maturità. Oltre ai pannelli in plexiglas, ha acquistato anche dei tappetini dove studenti e professori sanificher­anno le scarpe prima degli esami. Ma non solo, sono state acquistate visiere che, su richiesta, saranno consegnate sia ai docenti che al personale Ata (amministra­tivi e bidelli che ne faranno richiesta). Solo i pannelli in plexiglas sono costati circa 3 mila euro ma una mano è arrivata dal governo. Per le scuole del Veneto sono infatti stati destinati 2,1 milioni di euro con i quali gli istituti hanno potuto comperare il necessario per garantire la sicurezza degli esami (ogni singola scuola ha ricevuto dai 5 ai 10 mila euro a seconda della dimensione). I pannelli in plexiglas installati al Benedetti-tommaseo verranno rimossi dopo l’esame: non è una misura di sicurezza al momento prevista per il rientro a scuola a settembre e per metterli in tutte le aule il liceo dovrebbe spendere oltre 120 mila euro.

Non ci sono spazi grandi, tuteliamo studenti e docenti, alcuni sono anziani

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Divisori I sostegni bianchi lasciano intravvede­re in controluce il plexiglass che divide studenti e prof

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