Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Maturità, le regole anti-covid diventano un rompicapo
Commissioni ingolfate dalle prescrizioni: «I ragazzi non possono nemmeno firmare un documento»
Domani non ci saranno dizionari di italiano stretti tra le braccia. Così dopodomani non sarà la volta di quelli di latino e greco. Questa sarà una maturità completamente diversa. In tutto. Ieri mattina si sono riunite le 170 commissioni d’esame del Padovano che dovranno valutare 6834 studenti. Una riunione fiume che per qualcuno è durata fino al tardo pomeriggio. Le decisioni da prendere sono tante e il sistema scuola non era di certo preparato. «Abbiamo individuato le aule più grandi, distanziato i banchi, posizionato i dispenser di gel igienizzante e la dotazione di mascherine – racconta Nadia Vidale, preside dell’itis Severi in commissione al Tito Livio –. È molto difficile. Ce la faremo, ma è innegabile che ci siano dei problemi che non erano stati previsti. Per esempio, per l’analisi del testo non si può far passare di mano in mano un libro, non ci si può avvicinare per indicare un paragrafo. Non possiamo fare le copie cartacee dell’elaborato dei candidati quindi lo proietteremo ma si tratta di tre o quattro pagine, dovremmo leggerli tutti in anticipo ed è impossibile». Persino fare una firma sembra una questione complessa. Gli scorsi anni gli studenti firmavano il foglio della presenza ma nell’era Covid non si può. Così ogni commissione dovrà attestare che il candidato si è presentato con un documento ad hoc. «Si entra da una parte e si esce dall’altra – aggiunge la preside del liceo Fermi, Alberta Angelini –. Abbiamo posizionato le strisce per terra per indicare la dida tenere, spostato banchi in palestra e istruito il personale. È faticoso ma ce la faremo. Lo dobbiamo ai ragazzi». Ragazzi che sono tesi, ansiosi, non la smettono di ripassare. Perché se questo è destinato a passare alla storia come «l’esame più facile di tutti i tempi», è pur vero che la nuova modalità rende nervosi.
«È un rito di passaggio, per di più con un iter nuovo per cui è normale essere agitati – spiega Tommaso Biancuzzi, coordinatore della Rete degli studenti medi –. Siamo contenti che si faccia in presenza, era giusto concludere questo anno scolastico così complicato in tal modo. C’è stata molta incertezza nelle informazioni, la preparazione ne ha sicuramente subito i contraccolpi». Il colloquio durerà, per decreto ministeriale 60 minuti (si comincia alle 8 e si termina alle 14) e nella classe possono entrare solo i commissari, il candidato e un eventuale accompagnatore: questi ultimi devono firmare un’autocertificazione di buona salute (si può scaricare dal sito del Ministero dell’istruzione). In caso di defezioni dell’ultimo minuto il provveditorato ha già una lista di sostituti e gli esami dovrebbero terminare all’inizio di luglio. Tutti dovranno indossare la mascherina, la stanza va arieggiata spesso, banco, sedia e computer devono essere igienizzati dopo ogni utilizzo.
” La dirigente Vidale È molto difficile. Ce la faremo, ma è innegabile che ci siano problemi che non erano stati previsti