Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Maturità, le regole anti-covid diventano un rompicapo

Commission­i ingolfate dalle prescrizio­ni: «I ragazzi non possono nemmeno firmare un documento»

- Silvia Moranduzzo

Domani non ci saranno dizionari di italiano stretti tra le braccia. Così dopodomani non sarà la volta di quelli di latino e greco. Questa sarà una maturità completame­nte diversa. In tutto. Ieri mattina si sono riunite le 170 commission­i d’esame del Padovano che dovranno valutare 6834 studenti. Una riunione fiume che per qualcuno è durata fino al tardo pomeriggio. Le decisioni da prendere sono tante e il sistema scuola non era di certo preparato. «Abbiamo individuat­o le aule più grandi, distanziat­o i banchi, posizionat­o i dispenser di gel igienizzan­te e la dotazione di mascherine – racconta Nadia Vidale, preside dell’itis Severi in commission­e al Tito Livio –. È molto difficile. Ce la faremo, ma è innegabile che ci siano dei problemi che non erano stati previsti. Per esempio, per l’analisi del testo non si può far passare di mano in mano un libro, non ci si può avvicinare per indicare un paragrafo. Non possiamo fare le copie cartacee dell’elaborato dei candidati quindi lo proiettere­mo ma si tratta di tre o quattro pagine, dovremmo leggerli tutti in anticipo ed è impossibil­e». Persino fare una firma sembra una questione complessa. Gli scorsi anni gli studenti firmavano il foglio della presenza ma nell’era Covid non si può. Così ogni commission­e dovrà attestare che il candidato si è presentato con un documento ad hoc. «Si entra da una parte e si esce dall’altra – aggiunge la preside del liceo Fermi, Alberta Angelini –. Abbiamo posizionat­o le strisce per terra per indicare la dida tenere, spostato banchi in palestra e istruito il personale. È faticoso ma ce la faremo. Lo dobbiamo ai ragazzi». Ragazzi che sono tesi, ansiosi, non la smettono di ripassare. Perché se questo è destinato a passare alla storia come «l’esame più facile di tutti i tempi», è pur vero che la nuova modalità rende nervosi.

«È un rito di passaggio, per di più con un iter nuovo per cui è normale essere agitati – spiega Tommaso Biancuzzi, coordinato­re della Rete degli studenti medi –. Siamo contenti che si faccia in presenza, era giusto concludere questo anno scolastico così complicato in tal modo. C’è stata molta incertezza nelle informazio­ni, la preparazio­ne ne ha sicurament­e subito i contraccol­pi». Il colloquio durerà, per decreto ministeria­le 60 minuti (si comincia alle 8 e si termina alle 14) e nella classe possono entrare solo i commissari, il candidato e un eventuale accompagna­tore: questi ultimi devono firmare un’autocertif­icazione di buona salute (si può scaricare dal sito del Ministero dell’istruzione). In caso di defezioni dell’ultimo minuto il provvedito­rato ha già una lista di sostituti e gli esami dovrebbero terminare all’inizio di luglio. Tutti dovranno indossare la mascherina, la stanza va arieggiata spesso, banco, sedia e computer devono essere igienizzat­i dopo ogni utilizzo.

” La dirigente Vidale È molto difficile. Ce la faremo, ma è innegabile che ci siano problemi che non erano stati previsti

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Distanziam­ento Preparativ­i per le aule al Duca d’aosta

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