Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
La Rosa: «Io il capo? Sono solo un impiegato»
Hanno negato ogni responsabilità davanti al gip durante l’interrogatorio di garanzia l’ex pentito di Cosa Nostra Giuseppe La Rosa e la figlia Rossana. Entrambi hanno affermato di essere solo meri dipendenti della Logistik Europe e non gli amministratori. La ditta di Badia Polesine in provincia di Rovigo era finita sotto la lente della Guardia di Finanza nel corso degli accertamenti dopo le prime interdittive antimafia emesse dalle prefetture di Verona e Padova. Il gip Pietro Mondaini si è riservato di decidere nei prossimi giorni l’eventuale attenuazione della misura cautelare a carico dei due, entrambi difesi dall’avvocato Giuseppe Antonucci
che difende anche altri indagati sottoposti a misura cautelare nell’ambito dell’inchiesta «I Pupari» della procura della Repubblica di Rovigo. Altri interrogatori, tra cui anche quello del commercialista di Legnago Nicola Silvestrini, si svolgeranno tra oggi e domani. L’indagine ha portato alla luce una maxi frode Iva da 10 milioni. Stando a risultanze investigative la frode sarebbe stata orchestrata da La Rosa, da 13 anni in Veneto, inizialmente in regime di protezione testimoni e poi diventato imprenditore di pellet. Ora per gli investigatori la sfida e rintracciare il denaro evaso. Si segue la pista dei conti segreti nell’est Europa.