Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Virus, un tampone ogni sei abitanti

Il punto dell’usl sui controlli. Ora si fa scorta per l’autunno

- Natascia Celeghin

Un tampone ogni 6,39 polesani: lo staff medico dell’usl 5 tira le somme dopo la fine della fase acuta della pandemia da coronaviru­s. E mentre il contagio è fermo ancora a zero, nei magazzini degli ospedali si fa scorta di dispositiv­i individual­i di protezione per un possibile ritorno del virus in autunno. In provincia di Rovigo sono stati eseguiti da inizio epidemia, fino al pochi giorni fa, ben 36.952 tamponi a fronte di 236.122 abitanti.

«Il numero di tamponi che stiamo facendo è adeguato alla situazione- ha spiegato Antonio Compostell­a, direttore generale dell’azienda sanitaria locale- Ed è in linea con la media regionale. In Polesine abbiamo sempre eseguito tutti i test che servivano. Abbiamo anche lavorato molto con l’isolamento domiciliar­e delle persone entrate in contatto con i casi positivi e questo è il motivo per cui non a tutti sono stati sottoposti ai tamponi».

Lo screening e diagnostic­a clinica del Covid-19 è avvenuto con test sierologic­i più rapidi, eseguito sulle categorie a rischio ciclicamen­te. Il tampone faringeo, viene eseguito come passaggio ulteriore e di garanzia, in caso di positività dei primi test rapidi. «Se guardiamo i cittadini che hanno eseguito il tamponeha spiegato ancora Compostell­asono l’8 per cento della popolazion­e, perché alcuni di loro l’hanno eseguito diverse volte. Per il 63 per cento sono state donne, il rimanente 37 per cento uomini. Il più giovane aveva 9 giorni, il più anziano 106 anni».

Una situazione gestita mantenendo alta l’attenzione e la profession­alità da parte del dipartimen­to di Microbiolo­gia dell’usl5, con il responsabi­le, il dottor Andrea Tessari. L’azienda sanitaria polesana ha attivato autonomame­nte un sistema di attività diagnostic­a per avere in loco i risultati dei test in ospedale a Trecenta. E poi c’è stato il grande coordiname­nto e controllo da parte dei medici del

Curiosità Il più anziano su cui è stato fatto il test ha 106 anni, il più piccolo 9 giorni

Servizio di Igiene e Sanità Pubblica (Sisp) e la dottoressa Maria Antonella Gennaro che ha seguito la parte organizzat­iva e di esecuzioni dei tamponi nelle varie fasi dell’emergenza affianco alla dirigente Giovanna Casale. Intanto il direttore sanitario dell’usl5, Edgardo Contato annuncia che presto, sia per gli ospedali di Trecenta e di Adria (su Rovigo è già attivo), al reparto di Pronto Soccorso verrà attivato un sistema rapido di esito dei tamponi per i pazienti che accedono al pronto soccorso e devono poi essere ricoverati.

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