Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Virus, un tampone ogni sei abitanti
Il punto dell’usl sui controlli. Ora si fa scorta per l’autunno
Un tampone ogni 6,39 polesani: lo staff medico dell’usl 5 tira le somme dopo la fine della fase acuta della pandemia da coronavirus. E mentre il contagio è fermo ancora a zero, nei magazzini degli ospedali si fa scorta di dispositivi individuali di protezione per un possibile ritorno del virus in autunno. In provincia di Rovigo sono stati eseguiti da inizio epidemia, fino al pochi giorni fa, ben 36.952 tamponi a fronte di 236.122 abitanti.
«Il numero di tamponi che stiamo facendo è adeguato alla situazione- ha spiegato Antonio Compostella, direttore generale dell’azienda sanitaria locale- Ed è in linea con la media regionale. In Polesine abbiamo sempre eseguito tutti i test che servivano. Abbiamo anche lavorato molto con l’isolamento domiciliare delle persone entrate in contatto con i casi positivi e questo è il motivo per cui non a tutti sono stati sottoposti ai tamponi».
Lo screening e diagnostica clinica del Covid-19 è avvenuto con test sierologici più rapidi, eseguito sulle categorie a rischio ciclicamente. Il tampone faringeo, viene eseguito come passaggio ulteriore e di garanzia, in caso di positività dei primi test rapidi. «Se guardiamo i cittadini che hanno eseguito il tamponeha spiegato ancora Compostellasono l’8 per cento della popolazione, perché alcuni di loro l’hanno eseguito diverse volte. Per il 63 per cento sono state donne, il rimanente 37 per cento uomini. Il più giovane aveva 9 giorni, il più anziano 106 anni».
Una situazione gestita mantenendo alta l’attenzione e la professionalità da parte del dipartimento di Microbiologia dell’usl5, con il responsabile, il dottor Andrea Tessari. L’azienda sanitaria polesana ha attivato autonomamente un sistema di attività diagnostica per avere in loco i risultati dei test in ospedale a Trecenta. E poi c’è stato il grande coordinamento e controllo da parte dei medici del
Curiosità Il più anziano su cui è stato fatto il test ha 106 anni, il più piccolo 9 giorni
Servizio di Igiene e Sanità Pubblica (Sisp) e la dottoressa Maria Antonella Gennaro che ha seguito la parte organizzativa e di esecuzioni dei tamponi nelle varie fasi dell’emergenza affianco alla dirigente Giovanna Casale. Intanto il direttore sanitario dell’usl5, Edgardo Contato annuncia che presto, sia per gli ospedali di Trecenta e di Adria (su Rovigo è già attivo), al reparto di Pronto Soccorso verrà attivato un sistema rapido di esito dei tamponi per i pazienti che accedono al pronto soccorso e devono poi essere ricoverati.