Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Dodici metri di «fioritura»: il muro di Made514
Arte «Outlining the bloom» è la nuova opera del writer padovano: «Un lavoro anomalo che è nato dal lockdown»
Una parete lunga dodici metri e alta tre. Un grande fondale nero da cui partono in sordina linee grigie e campiture dai colori tenui che, infine, sbocciano decise virando verso gialli e rossi risoluti. Titola «Outlining the bloom» il grande muro che Made514 (al secolo Alberto Capozzi), writer padovano di fama internazionale, ha realizzato in via Tiziano aspetti al civico 211 durante il lockdown. «Delineando la fioritura», questa la traduzione di un titolo perfetto per l’ultima composizione che insolitamente nasce da un fondale nero, colore praticamente mai usato dal writer, e che ne racconta pensieri, paure ma anche la speranza e la grande forza spirituale: «Un mese dopo il lockdown– spiega Made514 - ho deciso di realizzare questo muro usando la parete di recinzione di casa mia. È stato un lavoro anomalo. Molto lento, ci ho messo un mese a farlo, quando la mia arte è invece veloce. E per la prima volta ho usato il nero. Durante il lockdown girava un’energia bassa, il tempo era dilatato. Ho seguito queste sensazioni ma poi dentro di me è sbocciata la speranza, ed è esploso il colore».
Un lavoro introspettivo, diverso dalle consuete atmosfere sognanti che invece lo caratterizzano esteticamente (i suoi lavori sono in tutto il mondo, dalla Danimarca al Canada). Molti artisti lamentano lo stesso sentire: «Impossibile essere creativi – racconta Made514 – eravamo tutti bloccati, io ho molto sofferto la privazione della libertà». Alla fine, la primavera è sbocciata. E mentre si allentava l’emergenza rifiorivano anche i colori sul muro. Perché se è vero che l’arte è una cartina di tornasole e che l’artista è connesso empaticamente al mondo, è vero anche che la bellezza dell’arte ha sempre un potere rigenerante. Le nuove macchie emotive di Made514 testimoniano quindi un passaggio, una transizione che dal buio ci ha riportati alla luce. E se la street art predilige un figurativo narrativo, il writing invece – movimento massimamente estetizzante e allo stesso tempo dal forte impatto sociale e politico- si muove in campo astratto; a partire dal lettering e dal nome dell’artista che è la sua «Tag».
Made514 si contraddistingue in quest’ambito per la tridimensionalità dei suoi lavori che abbattono la barriera bidimensionale della superficie del muro e riescono ad animarsi, occupando lo spazio circostante. La sua Tag e il lettering sono la base di partenza per liberare il gesto artistico. Arte intrisa di spiritualità, innamorata della vita, rispettosa di tutti gli esseri viventi. Arte che nasce libera sempre e lo sarà. Un grido di resistenza che vince anche il buio del lockdown.