Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Dodici metri di «fioritura»: il muro di Made514

Arte «Outlining the bloom» è la nuova opera del writer padovano: «Un lavoro anomalo che è nato dal lockdown»

- Barbara Codogno

Una parete lunga dodici metri e alta tre. Un grande fondale nero da cui partono in sordina linee grigie e campiture dai colori tenui che, infine, sbocciano decise virando verso gialli e rossi risoluti. Titola «Outlining the bloom» il grande muro che Made514 (al secolo Alberto Capozzi), writer padovano di fama internazio­nale, ha realizzato in via Tiziano aspetti al civico 211 durante il lockdown. «Delineando la fioritura», questa la traduzione di un titolo perfetto per l’ultima composizio­ne che insolitame­nte nasce da un fondale nero, colore praticamen­te mai usato dal writer, e che ne racconta pensieri, paure ma anche la speranza e la grande forza spirituale: «Un mese dopo il lockdown– spiega Made514 - ho deciso di realizzare questo muro usando la parete di recinzione di casa mia. È stato un lavoro anomalo. Molto lento, ci ho messo un mese a farlo, quando la mia arte è invece veloce. E per la prima volta ho usato il nero. Durante il lockdown girava un’energia bassa, il tempo era dilatato. Ho seguito queste sensazioni ma poi dentro di me è sbocciata la speranza, ed è esploso il colore».

Un lavoro introspett­ivo, diverso dalle consuete atmosfere sognanti che invece lo caratteriz­zano esteticame­nte (i suoi lavori sono in tutto il mondo, dalla Danimarca al Canada). Molti artisti lamentano lo stesso sentire: «Impossibil­e essere creativi – racconta Made514 – eravamo tutti bloccati, io ho molto sofferto la privazione della libertà». Alla fine, la primavera è sbocciata. E mentre si allentava l’emergenza rifiorivan­o anche i colori sul muro. Perché se è vero che l’arte è una cartina di tornasole e che l’artista è connesso empaticame­nte al mondo, è vero anche che la bellezza dell’arte ha sempre un potere rigenerant­e. Le nuove macchie emotive di Made514 testimonia­no quindi un passaggio, una transizion­e che dal buio ci ha riportati alla luce. E se la street art predilige un figurativo narrativo, il writing invece – movimento massimamen­te estetizzan­te e allo stesso tempo dal forte impatto sociale e politico- si muove in campo astratto; a partire dal lettering e dal nome dell’artista che è la sua «Tag».

Made514 si contraddis­tingue in quest’ambito per la tridimensi­onalità dei suoi lavori che abbattono la barriera bidimensio­nale della superficie del muro e riescono ad animarsi, occupando lo spazio circostant­e. La sua Tag e il lettering sono la base di partenza per liberare il gesto artistico. Arte intrisa di spirituali­tà, innamorata della vita, rispettosa di tutti gli esseri viventi. Arte che nasce libera sempre e lo sarà. Un grido di resistenza che vince anche il buio del lockdown.

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Colori Made514 (Alberto Capozzi), uno dei maggiori writer italiani

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