Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Associazioni, parchi gratis per ripartire
Padova, dal Comune 150 spazi verdi per attività all’aperto. Niente Cosap fino a ottobre
Si chiama «Spazi Aperti», il progetto che, dalla prima settimana di luglio fino all’ultima di ottobre, consentirà alle oltre mille associazioni cittadine di organizzare le loro attività, dal mattino presto fino a tarda sera, in quasi 150 siti che il Comune metterà gratuitamente a disposizione. Ovvero senza pretendere il pagamento della Cosap , la tassa per l’occupazione del suolo pubblico. «É tempo di tornare a vivere», le parole del sindaco, Sergio Giordani.
Rialzare la testa dopo l’emergenza coronavirus. «Ci stiamo finalmente lasciando alle spalle un lungo periodo drammatico e difficilissimo, sotto tutti i punti di vista. E quindi è arrivato il momento di tornare a vivere e che i padovani riprendano ad apprezzare la bellezza della loro città, ritrovandosi il più possibile all’aria aperta e cercando di dimenticare quanto successo negli ultimi tre mesi e mezzo».
Con queste parole, ieri mattina a Palazzo Moroni, il sindaco Sergio Giordani ha illustrato il progetto «Spazi Aperti» che, dalla prima settimana di luglio fino all’ultima di ottobre, consentirà alle oltre mille associazioni cittadine di organizzare le loro attività, dal mattino presto fino a tarda sera, in quasi 150 siti che il Comune metterà gratuitamente a disposizione. Ovvero senza pretendere il pagamento della Cosap (la tassa per l’occupazione del suolo pubblico) da chi usufruirà temporaneamente di tali spazi.
Il progetto, già accennato un mese e mezzo fa all’interno de «La Padova di domani. Mappe verso una nuova normalità» (il manifesto di una quarantina di pagine redatto dalla giunta per affrontare la fase post Covid-19), è il frutto dello sforzo collettivo di tutti gli assessori ed è appunto rivolto a quelle associazioni che intendono svolgere iniziative di carattere culturale, sociale e sportivo, coinvolgendo persone di ogni età, in particolare anziani, bambini e ragazzi. «Le attività che si possono organizzare
” Giordani Riprendiamo ad apprezzare la città, ritrovandoci all’aria aperta
Gallani
Le attività trasformino gli spazi aperti in punti di riferimento per i padovani
sono molteplici. Ma tutte devono avere l’obiettivo sottolinea l’assessora cittadina al Verde Pubblico, Chiara Gallani - di trasformare gli spazi aperti in punti di riferimento per i padovani, soprattutto per le famiglie, favorendo forme di aggregazione e di socialità. Sempre nel rispetto, ovviamente, delle direttive sanitarie anti-contagio».
Inoltre, all’interno delle aree individuate da Palazzo Moroni, potranno insediarsi pure piccole attività commerciali e qualche pubblico esercizio (bar, pizzerie e ristoranti), dando la precedenza a chi, magari in centro storico, non può disporre del plateatico. Tanto che, in proposito, l’obbligo di liberare gli spazi entro le undici di sera (previsto nel bando) potrebbe essere rivisto. Altrimenti, infatti, sarebbe molto difficile riscuotere l’interesse di locali che, nella maggior parte dei casi, cominciano a lavorare proprio a quell’ora.
Già, ma di quali aree stiamo parlando? Quelle messe a disposizione del Comune sono appunto circa 150. E si va dai giardini dell’arena all’isola Memmia, passando per il parco Iris e piazzale Azzurri d’italia, fino al lungargine Scaricatore e al bastione Alicorno, senza dimenticare piazza Eremitani, il parco San Carlo, il giardino Cavalleggeri, piazza Caduti della Resistenza, il bastione Pontecorvo, il parco Roncajette, il giardino di Cristallo, il lungargine Zanon, piazzale Cuoco, il parco Sant’eufemia e il roseto di Santa Giustina. L’elenco completo di tutti gli spazi è visionabile su www.padovanet.it. Mentre le domande per adoperare una delle aree in questione vanno presentate a ciclo continuo da domani fino al 30 settembre, compilando l’apposito modulo sempre sul sito istituzionale di Palazzo Moroni. Avanti, c’è posto.