Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Fattorie, parchi, lab Chi salverà l’estate del bambini
Sono stati i primi a restare a casa e gli ultimi ad uscire Ora c’è chi pensa a loro: laboratori nei musei, animali nei parchi Avventure nei boschi, fattorie didattiche, al lavoro con i genitori
Sono stati i primi a restare a casa e gli ultimi ad uscire. Non sanno neanche quando e come torneranno a scuola. Ma questa estate c’è chi pensa a loro: laboratori, parchi, fattorie e tanto altro.
Prendendo spunto dai Pulcinella del Tiepolo siamo passati dalle mascherine alle maschere, fatte con gli storici artigiani veneziani
Puntare una sveglia coi vestiti già pronti accanto al letto, nello zainetto merenda e mascherina. Un’emozione unica dopo quasi quattro mesi di stop in cui il mondo è ripartito, tutto tranne i bambini. Formalmente dal 3 giugno anche i più piccoli sono stati riammessi alla socialità e, con le norme di sicurezza e barcamenandosi tra rette rincarate e posti dimezzati, con proposte e centri estivi per i genitori che lavorano si è aperto uno spiraglio. Giusto quello, visto che l’importante offerta dei Grest parrocchiali potrà essere realizzata solo in minima parte. Meglio va in tanti Comuni dove gli spazi delle scuole sono stati riadattati con l’impiego delle cooperative. Parola d’ordine distanza, meglio se all’aria aperta.
Quarantadue ettari di scoperto possono bastare per i centri estivi offerti dal Parco Natura Viva di Bussolengo, nel Veronese, che, dopo il grido d’allarme lanciato nella fase più buia dell’emergenza Covid per il sostentamento degli animali, ha riaperto i cancelli ai piccoli visitatori. «Il Parco aveva la necessità di riaprire, ma anche i bambini dopo mesi chiusi in casa hanno bisogno di stare fuori. E magari di colmare qualche lacuna formativa in campo scientifico e naturale. Qui — precisa il direttore scientifico del Parco Cesare Avesani — i ragazzi studiano l’ape nei prati, oltre a incontrare la tigre siberiana. L’esperienza diretta sul campo nello studio delle scienze non è sostituibile con un ipad».
C’è chi recupera in Scienze, chi in Storia dell’arte. Nel cuore del centro storico di Venezia, la sede di Ca’ Rezzonico ospita il Museo del ‘700 veneziano dallo scorso 8 giugno ha riservato le sue stanze ogni giorno fino alle ore 16 in via esclusiva ai bambini. «Il lavoro di studio delle nuove linee guida è stato grossissimo, ma nonostante le difficoltà non abbiamo voluto rinunciare: quest’anno il museo sarà popolato dai bimbi, aperto solo per loro perché loro possano aprirsi alla bellezza». A raccontarlo è Monica Da Cortà Fumei, fino allo scorso primo giugno responsabile dei servizi educativi della Fondazione Musei Civici Veneziani, che ha festeggiato la pensione inaugurando due mesi di attività tra realizzazione di affreschi, percorsi favoleggianti sui personaggi del museo e laboratori a tema. «Prendendo spunto da figure come i Pulcinella del Tiepolo siamo passati dalle mascherine alle maschere realizzando paper mask con gli storici artigiani veneziani — continua Da Cortà — in terraferma invece, al Forte Marghera, chi non si fida a prendere i mezzi pubblici per arrivare fino a Venezia potrà sempre immergersi nella storia del Campo Trincerato e rivitalizzare il Forte costruendo soldati di cartone a grandezza naturale».
La natura in estate è sempre la proposta di eccellenza. Anche per chi è passato dal disastro naturale alla crisi del coronavirus. A Forni di Sopra (Ud), nelle dolomiti friulane, ha riaperto aspettando le prime comitive uno dei numerosi Adventure Park presenti nell’arco alpino del Nordest. In questo angolo a due passi dal Cadore i percorsi in cima agli alberi con corde e moschettoni, rasi al suolo dalla drammatica tempesta Vaia, oggi sono totalmente rinnovati e a prova di Covid. «All’inizio del mese al posto delle consuete 40 prenotazioni ne avevamo solo due, ma siamo fiduciosi — afferma Thomas Veritti — guanti spalmati, gel igienizzante, distanze assicurate valgono anche sopra gli alberi, abbiamo dovuto ricominciare da capo dopo la tempesta, i nostri quattro chilometri di percorsi sono più ampi e numerosi di prima».
Facilitate dagli ampi spazi aperti, ma costrette a revisionare procedure e attività, sono partite comunque con entusiasmo le proposte nelle fattorie didattiche del Veneto all’insegna del motto «Insieme ma distanti». Questo il nome del corso di aggiornamento che la Coldiretti Padova ha varato per gli operatori di una cinquantina di strutture sull’adeguamento delle attività alle nuove misure anti covid, che hanno costretto a ridurre i numeri dell’accoglienza dei bambini a circa la metà. Obiettivo comune, lavorare attraverso il contatto con gli animali sulle emozioni dei bambini dopo il lungo periodo di lockdown. «Abbiamo focalizzato la nostra proposta didattica su attività che permettano ai bambini di mantenere la giusta distanza, dal boschetto con l’area della biodiversità alle attività con gli animali» sottolinea Chiara Trevisan della fattoria La Primizia, la prima a partire in Veneto già dal 3 giugno. A Brugine «In Punta di Zoccoli» accoglie i bambini dai 6 agli 11 anni con la caccia al tesoro e i percorsi avventurosi tra le balle di fieno, ma anche cerchi con cui è più semplice mantenere il distanziamento e cassettine personalizzate in cui ogni bambino possa utilizzare i materiali per i laboratori senza mescolarli con quelli degli altri.