Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Patenti, la rivolta delle scuole guida

Auto in corteo e clacson. «È quasi paralisi per le prove pratiche, pagano gli utenti»

- Macciò

La Motorizzaz­ione impone norme molto restrittiv­e anti-covid, con il risultato che le prove pratiche per la patente diventano molto lente e ingolfano il calendario: «Risultato, circa 6-700 possessori di foglio rosa con scadenza entro la fine di ottobre rischiano di dover ricomincia­re daccapo, con esborso tra l’altro di centinaia di euro». Contro tutto questo, le scuole guida ieri si sono mosse in corteo di protesta, con tanto di clacson strombazza­nti.

Hanno sfilato con tanto di cartelli su finestrini e parabrezza dalla vecchia sede della Motorizzaz­ione civile alla nuova, esprimendo tutto il loro disappunto a colpi di clacson. L’insolito corteo di macchine organizzat­o dai titolari delle scuole guida padovane è andato in scena ieri mattina in corso Spagna, per contestare le disposizio­ni anti-contagio emanate dalla direzione generale di Verona: secondo Antares, l’associazio­ne che ha lanciato l’iniziativa e che rappresent­a una trentina di autoscuole, le nuove modalità di esame non rispettano quanto indicato dal ministero dei Trasporti e non faranno altro che rallentare lo smaltiment­o dell’arretrato, costringen­do 6-700 aspiranti automobili­sti a rifare il foglio rosa per conseguire la patente. A Padova gli esami di teoria sono ripartiti il 4 giugno e hanno già coinvolto 300 candidati, mentre quelli per la patente della moto sono ripresi il 15 giugno e raggiunger­anno lo stesso numero entro fine mese.

Il nodo riguarda le prove pratiche, che di fatto vedono un Veneto diviso a metà: da una parte le province coordinate da Venezia, dove gli esami su strada sono già ripresi questa settimana e durano 40 minuti, dall’altra quelle coordinate da Verona (tra cui Padova), dove le auto resteranno ferme fino al primo luglio e le prove dureranno un’ora. La differenza dipende dalle operazioni di sanificazi­one, con Verona che impone due sessioni da 10 minuti l’una e non da 5 come Venezia. «Questo vuol dire che i colleghi veneziani possono fare tre esami in due ore, mentre nello stesso tempo noi dovremo farne solo due - commenta Marco Palma, presidente di Antares -. Il governo aveva prorogato al 29 ottobre la scadenza di tutti i fogli rosa compresi nel periodo del lockdown, ma questa situazione rischia di far slittare 6-700 prove oltre questo termine. E fra tasse, visite mediche e altre certificaz­ioni, queste persone si ritroveran­no a dover spendere circa 300 euro per rifare il foglio rosa».

Antares chiede un incontro con Francesco Baldari, direttore dell’ufficio di Verona. E Confarca rincara la dose: «Gli esami dovevano ripartire a fine maggio, purtroppo i sindacati degli esaminator­i hanno messo tanti paletti e la Motorizzaz­ione sta cavalcando l’onda del Covid per lavorare il meno possibile - afferma il segretario Luca Gottardell­o, che rappresent­a 12 autoscuole -. I ragazzi che si sono iscritti a scuola guida lo scorso novembre sono riusciti a fare gli esami di teoria solo a giugno, ora dovranno aspettare altri quattro mesi di arretrato e quindi finirà che avranno conseguito la patente dopo un anno: i tempi erano già lunghi prima del coronaviru­s, ora sono diventati proprio biblici». Olindo Beggiato, segretario di Unasca, rappresent­a 55 autoscuole e propone la staffetta tra due auto per risparmiar­e tempo: «Quando la prima si ferma per la sanificazi­one, il candidato e l’esaminator­e possono salire sulla seconda e continuare la prova pratica senza interruzio­ni. Basta che le scuole guida si mettano d’accordo tra di loro».

” Prove pratiche a rilento e chi ha il foglio rosa teme di vederselo scadere

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(Bergamasch­i) La protesta Corteo di auto, cartelli e clacson spiegati a tutta forza ieri in corso Spagna: la protesta delle scuole guida

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