Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Ginecologia, inchiesta della procura
Guerra sul concorso per professore associato, aperto fascicolo (ora senza indagati)
Sarà il pubblico ministero Benedetto Roberti a fare tutti gli accertamenti sulla denuncia presentata dal ginecologo Erich Cosmi, presidente del corso di laurea in Ostetricia al policlinico ospedaliero. La procura di Padova ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per verificare se le accuse presentate dal medico siano fondate. Cosmi ha denunciato il suo capo, Giorgio Perilongo, per il prossimo concorso di professore associato.
Sarà il pubblico ministero Benedetto Roberti a fare tutti gli accertamenti sulla denuncia presentata dal ginecologo Erich Cosmi, presidente del corso di laurea in Ostetricia al policlinico ospedaliero. La procura di Padova ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per verificare se le accuse presentate dal medico ipotesi di abuso d’ufficio e turbativa d’asta - siano fondate.
La vicenda vede protagonisti da un lato Cosmi, che voleva partecipare a un concorso per professore associato di Ginecologia e Ostetricia indetto dall’università, dall’altro c’è Giorgio Perilongo, direttore del Dipartimento della salute della donna e del bambino, che a detta di Cosmi avrebbe già in tasca il nome del vincitore. Quella tra i due professionisti è una battaglia condotta a suon di denunce ai carabinieri, minacce di querela e registrazioni ambientali fatte durante riunioni riservate. A raccontare la sua versione dei fatti è il professor Cosmi. «L’8 giugno ci siamo ritrovati per una riunione con altri otto ginecologi, tra questi c’era il professor Perilongo. Sapevo che si sarebbe parlato di questo concorso e ho deciso quindi di tutelarmi registrando la riunione senza avvisare gli altri - spiega – e il professor Perilongo durante l’incontro ha detto “c’è un candidato forte” facendo nome e cognome del medico in questione (Roberto Tozzi, ora a Palermo, ndr). E poi ha aggiunto che c’erano cinque candidati per quel concorso, altra informazione che sarebbe dovuta rimanere riservata».
All’esito di quel colloquio, Cosmi ha scritto al rettore Rosario Rizzuto, inviandogli una mozione di sfiducia nei confronti di Perilongo, ha spedito una lettera al Miur e una all’anac (Autorità anticorruzione) ed è andato dai carabinieri. «Nella segnalazione presentata in caserma ho scritto che sono in possesso di un file audio in cui si sente chiaramente il professor Perilongo fare affermazioni che delineano una sua responsabilità penale», spiega Cosmi. Dal canto suo quest’ultimo, tramite l’avvocato Fabio Pinelli, replica: «Ho appreso la notizia della apertura di un fascicolo da parte dell’autorità Giudiziaria di Padova, senza indagati e senza alcuna ipotesi di reato. L’informazione non può che essere da me favorevolmente accolta, essendo non solo opportuno, ma anche doveroso ogni approfondimento volto alla verifica della regolarità del provvedimento di nomina della commissione per il concorso per un posto di professore associato. Preciso sul punto – chiude Perilongo per bocca del suo legale - che rispetto alla predetta nomina ho già riferito nelle sedi opportune e che, rispetto alla procedura seguita, ho avuto il pieno avvallo del Magnifico Rettore». La procedura a cui allude il professore è relativa alla nomina della commissione del concorso: al consiglio di Dipartimento, venerdì scorso, è stato ribadito all’unanimità (tranne Cosmi, che abbandonato l’aula) il criterio per selezionarla, cioé il sorteggio all’interno di una lista nazionale di professori e specialisti della materia.
Cosmi «Ho riferito ai carabinieri di avere un file audio che dimostra responsabilità penali»