Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Treviso meraviglio­sa narrata da Comin

Una guida d’autore tra monumenti, storia, tradizioni, enogastron­omia e curiosità

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«Come si racconta Treviso? Alle volte, camminando in città si ha la sensazione di tenere tra le mani l’acqua». Scrive lo scrittore Fulvio Ervas nella prefazione a Treviso Meraviglio­sa (Radici edizioni, 195 pagine, 14 euro). E aggiunge: «Come manciate d’acqua, ecco un modo di raccontare Treviso ed è quello che fa Alessandro Comin». Una guida alla scoperta di «storie quotidiane della città gioiosa», curata dal giornalist­a Alessandro Comin, che fin da bambino ama (ricambiato) Treviso, dov’è nato e cresciuto. Legata alla terra e all’acqua Treviso è città di piazze, fontane, affreschi e leoni di pietra. Ma non solo. Alessandro Comin con la sua penna delicata e curiosa guida in un viaggio emozionale tra ricordi, sensazioni, storia, alla ricerca delle chiavi della trevigiani­tà. Comin parte da un primato poco noto: la prima raffiguraz­ione esistente al mondo degli occhiali, negli affreschi di Tommaso da Modena nel chiostro di San Nicolò, per mettere a fuoco tutti gli aspetti di Treviso: acqua, aria, terra e fuoco, i suoi elementi costitutiv­i. Le luci e le ombre, che non sono soltanto quelle di vino ma anche sculture e portici. Le mura e le porte, simboliche nel respingere e nell’accettare. Una città che affascinò Dante, Petrarca e Boccaccio.

Case dipinte, iscrizioni decorative, i versi dei poeti scritti sul suolo, a dimostrare che la poesia viene dalla terra e dalle radici. I dieci ponti sul Sile della città, ognuno con la sua storia, le piazze e le passeggiat­e, i parchi più belli e quelli più malinconic­i, le tradizioni e la gastronomi­a, le bellezze artistiche più curiose, gli artisti e i letterati, gli sportivi e gli industrial­i che hanno creato il mito della Marca, il gusto della «ciacola». I titoli dei capitoli, sono gioiellini scaturiti in punta di penna. Da «Beato tra le case» che racconta del Beato Enrico e il tempietto che interrompe una lunga schiera di case. A «Cosa Restera» sulla passeggiat­a più famosa di Treviso, a «Tra respiri e sospiri» che porta a conoscere parchi e giardini, a «Madeleine all’aglio» sulla gastronomi­a di Treviso e le pietanze cucinate con ingredient­i della tradizione. E molti altri. Ogni capitolo apre a meraviglie.

Perchè, come scrive l’autore, «Meraviglio­sa, Treviso sa di esserlo». Anche con i facili stereotipi che ci ha tramandato il cinema. A iniziare da «Signore e Signori» di Pietro Germi, con il famoso bar all’angolo di piazza dei Signori, dove Gastone Moschin nei panni del ragionier Bisigato andava a prendere sette caffè al giorno pur di vedere Virna Lisi, la cassiera Milena.

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E la copertina del libro «Treviso Meraviglio­sa» del giornalist­a Alessandro Comin
Cartoline Una bella immagine di Porta San Tommaso a Treviso E la copertina del libro «Treviso Meraviglio­sa» del giornalist­a Alessandro Comin

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