Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Euganeo, nuovo nome: Puggina in pole
Padova, il Comune pensa anche a capitan Scagnellato e Rocco. Nuova curva: sì del Coni
Tra Ottanta e Novanta fu fatto addirittura un referendum tra i lettori dei giornali: che nome dare al n uovo stadio di Padova? La spuntò l’euganeo: così si chiama lo stadio di corso Australia dalla stagione 94-1995. Ora, incassato l’ok del Coni alla nuova curva, il Comune pensa a un nuovo nome: in pole c’è quello del presidentissimo Puggina, seguono quelli di capitan Scagnellato, di paròn Rocco, dello speaker Fattori e del Santo: Antonio.
All’epoca, a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, venne fatto addirittura un referendum tra i lettori dei giornali locali per decidere quale nome dare al nuovo stadio che stava prendendo forma a due passi da corso Australia. In lizza, per la verità senza troppa fantasia, c’erano «nuovo stadio Appiani», «stadio del Santo» e «stadio Euganeo». E a spuntarla fu proprio quest’ultimo che, dalla stagione 1994-1995, sarebbe diventato la nuova casa del Calcio Padova al posto del «mitico» Appiani di via Carducci. Ma adesso, a distanza di circa trent’anni da quella consultazione popolare, il Comune sembra già avere le idee sufficientemente chiare. Eh sì, la giunta di Palazzo Moroni, in primis l’assessore cittadino allo Sport, Diego Bonavina (che in proposito, ovviamente, si è già confrontato con il sindaco Sergio Giordani), ha proprio intenzione di cambiare nome all’euganeo, approfittando del fatto che, subito dopo l’estate, dovrebbero cominciare i lavori per la realizzazione della nuova Curva Sud, riservata alla frangia più «calda» della tifoseria biancoscudata.
Le possibilità, stavolta, sarebbero cinque, con una però nettamente favorita rispetto alle altre. Eccole: «stadio del Santo» (intramontabile, evidentemente, il richiamo a frate Antonio da Lisbona, protettore della città da quasi otto secoli), «stadio Gildo Fattori» (in memoria del celebre speaker radiofonico del Padova, scomparso poco più di sedici anni fa e al quale è già dedicata la Tribuna oggi occupata dagli ultras), «stadio Nereo Rocco» (come quello di Trieste, in onore dell’allenatore che, nel campionato 1957-1958, condusse la squadra biancoscudata fino al terzo posto in serie A), «stadio Lello Scagnellato» (per omaggiare proprio il capitano di quel Padova di Rocco che, dal 1951 al 1964, vestì per 364 volte la maglia col biancoscudo sul petto) e «stadio Marino Puggina» (per ricordare il presidente che, con Giordani amministratore delegato, riportò il Padova in A proprio nel 1994, alla vigilia del trasferimento dall’appiani all’euganeo).
Bene, tra queste cinque ipotesi, quella più accreditata è l’ultima che abbiamo elencato: «stadio Marino Puggina». Il «commendatore», come tutti lo chiamavano, già fondatore della catena di supermercati Despar, è venuto a mancare il 23 maggio scorso all’età di 99 anni. E nel giorno del suo funerale, nella Basilica di Santa Giustina, il sindaco Giordani ha confessato commosso: «Marino, per me, è stato davvero un secondo padre». Parole, quelle del primo cittadino, precedute da un lungo striscione, tenuto in piedi dagli ultras fuori dalla chiesa, in cui c’era scritto: «Dovrebbe partecipare tutta Padova al futuro del Calcio Padova», monito pronunciato dallo stesso Puggina subito dopo la promozione in A.
Ieri, nel frattempo, la giunta comunale ha approvato il progetto esecutivo della nuova Curva Sud che, finanziato con un totale di cinque milioni e 800 mila euro (da Credito Sportivo, Coni e Fondazione Cariparo), verrà messo in gara tra un paio di settimane per l’affidamento dei lavori.