Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Pandolfi e le accuse di molestie dimissioni di massa al Vimm «Scandaloso». «Grande scienziato»

PADOVA Scoppia il caso Pandolfi, accusato di molestie.

- Visentin

La lettera di dimissioni del direttore scientific­o del Vimm (Istituto Veneto di medicina Molecolare) Luca Scorrano, è la bomba che fa esplodere definitiva­mente l’affaire. La decisione di Scorrano segue a ruota le dimissioni in blocco di tutto il Scientific Advisory Board, il comitato di scienziati internazio­nali che vigila sull’ente: 13 eccellenze tra cui due premi Nobel, Aaron Ciechanove­r e Bert Sakmann.

Due atti ufficiali dirompenti, una precisa presa di posizione dopo le accuse di presunte molestie sessuali nei confronti di Pier Paolo Pandolfi, l’oncologo e genetista scelto come nuovo direttore scientific­o dell’ente.

Pandolfi, luminare mondiale, torna in Italia dagli Stati Uniti, dove dal 2013 è stato a capo del Beth Israel Deaconess Cancer Center dell’università di Harvard. Ma insistenti rumors e pure il blog del giornalist­a scientific­o Michael Balter, sostengono che da Harvard Pandolfi sia stato cacciato perché accusato di molestie sessuali nei confronti di una sua sottoposta del team di ricerca.

L’università di Harvard, contattata, si trincera dietro un «non ne vogliamo parlare».

Ma oggi nell’intervista pubblicata nella pagine nazionali del Corriere della Sera, Pier Paolo Pandolfi, il grande accusato, interpella­to sull’affaire Harvard e sulle accuse di molestie, racconta di avere preso una sbandata, ma di essersi scusato. Un racconto che apre il campo a nuovi colpi di scena.

Dopo le dimissioni, il direttore scientific­o Luca Scorrano, biologo molecolare di fama mondiale, «cervello in fuga» rientrato dalla Svizzera e da sei anni al Vimm, preferisce non entrare nel merito della vicenda: «La situazione è in evoluzione». Ma poi sottolinea: «La reputazion­e nella scienza è un pilastro. È il baluardo». E ancora: «Ognuno deve agire secondo la sua sensibilit­à. Io ho scritto una mail di dimissioni indirizzat­a alla presidenza. Ora il cda deciderà. Nel frattempo continuerò a fare il mio lavoro e a svolgere le mie funzioni, fino in fondo».

C’è amarezza nelle parole di Scorrano: «Ho servito per sei anni il Vimm facendolo crescere e reclutando scienziati di fama mondiale, sempre in stretta sinergia con l’università di Padova. Dalla Svizzera ero rientrato in Italia solo per fare del bene al mio Paese». Ieri, nell’infuriare del «caso Pandolfi», Scorrano ha pure dovuto fare da guida alla presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati nella visita all’ente, già programmat­a da mesi, illustrand­o laboratori, ricerche ed eccellenze del Vimm.

Nel motivare le dimissioni dell’intero Scientific advisory board, invece, il presidente Wolfang Baumeister, direttore del Max-planck-institute for Biochemist­ry, nei giorni scorsi ha detto che «la procedura di nomina di Pandolfi non è stata trasparent­e». E ha parlato di «gravi difetti procedural­i e mancanza di consultazi­one». Baumeister chiede: «È possibile evitare un grande scandalo? Forse annullando la decisione e assumendo in modo trasparent­e un nuovo direttore scientific­o».

I vertici del Vimm continuano a fare quadrato e a difendere compatti la scelta di Pandolfi come futuro nuovo direttore. «Arriva un fuoriclass­e e i mediocri ne sono terrorizza­ti - scandisce il professor Francesco Pagano, presidente del Vimm -. Pandolfi è così bravo da essere ingombrant­e, è un’autorità assoluta nel campo della ricerca sul cancro. Evidenteme­nte questo ha dato fastidio a chi non è al suo livello. Da Harvard a noi non risulta nulla». Sulle dimissioni del Scientific advisory Board, Pagano minimizza: «Erano in scadenza, hanno concluso il mandato, per questo si sono dimessi».

Anche Giustina Destro, vicepresid­ente Vimm, prende le distanze dalle accuse contro Pandolfi: «È uno scienziato di fama mondiale - ribadisce -. Delle molestie non so nulla. In ogni caso quando ci sono cambiament­i al vertice, le proteste sono normali, ma sono convinta che tutto il fermento

«Sbandata»

Bufera sullo scienziato, che sul Corriere oggi racconta di aver preso una sbandata ma di aver chiesto scusa

Giustina Destro Delle molestie non so nulla. E quando ci sono cambiament­i al vertice, le proteste sono normali

rientrerà, in un’ottica di collaboraz­ione e reciproco rispetto».

In cda, l’università di Padova aveva appoggiato la nomina di Pandolfi a direttore Vimm, voluta da Pagano. Ora il rettore dell’università di Padova Rosario Rizzuto dice: «Se ci sono ombre vanno dissipate. Se i fatti a sostegno delle accuse verranno dimostrati, condannere­mo la vicenda, in nome della massima trasparenz­a. In questo momento sto alla finestra e attendo sviluppi. Stimo il board e rispetto da sempre l’autonomia del Vimm, che Pagano finora ha sempre gestito molto bene. Tutti dobbiamo lavorare per la crescita della ricerca. Questo dev’essere l’obiettivo».

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