Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Casellati, plauso all’istituto veneto «Ora la ricerca va sostenuta»
La scienza chiama, la politica risponde. Ieri a Padova il presidente del Senato Elisabetta Casellati ha visitato i laboratori dell’istituto Veneto di Medicina Molecolare (Vimm) per rendere omaggio agli studi sul coronavirus sviluppati dal team della Fondazione per la Ricerca Biomedica Avanzata. E Francesco Pagano, presidente della Fondazione, non ci ha girato tanto intorno: «Vogliamo far capire che il petrolio dell’italia è la ricerca, non solo per l’avanzamento della conoscenza ma anche per le ricadute economiche. L’investimento sulla ricerca deve essere prioritario su tutto e deve aumentare».
Casellati, accolta al Vimm anche dalla vicepresidente Giustina Destro e dalle autorità cittadine, ha riconosciuto che «in questi drammatici mesi la Fondazione e l’istituto, insieme all’università di Padova e alla Regione Veneto, hanno rapidamente sviluppato e sperimentato nuove e promettenti terapie farmacologiche contro il coronavirus». Per la presidente del Senato, i risultati preliminari dimostrano che la ricerca ha «il potere di liberarci dalle paure e di tornare a sperare in un futuro di benessere e di opportunità. Un futuro possibile solo se saremo in grado di dimostrare concretamente di avere finalmente compreso che la ricerca non è un optional, un accessorio a cui guardare solo nei momenti di necessità o di bisogno, ma è strumento fondamentale di crescita, di competitività e di sviluppo tanto in ambito sanitario quanto sul piano sociale ed economico. Se dalla pandemia avremo acquisito questa consapevolezza allora sì che potremo dare un senso a tanto dolore, a tanti sacrifici, a tanta sofferenza».
Casellati quindi ha indicato nel Vimm un modello da sostenere «non con un applauso o con attestati di merito, ma dando ai nostri scienziati e ai nostri ricercatori risorse, strumenti, prospettive di carriera, l’opportunità di esprimere il loro potenziale». E ha promesso che alle parole seguiranno i fatti: «Investiamo nella ricerca perché è da qui che parte la rinascita economica e sociale di un Paese stremato dalla pandemia, con troppe aziende in ginocchio e milioni di famiglie sempre più vicine alla soglia di povertà. Investiamo nella ricerca perché il futuro delle attività artigianali, sociali, culturali e di tutto l’indotto del turismo, che sono il cuore pulsante del nostro tessuto socio economico e che oggi faticano a rimettersi in moto, hanno un bisogno vitale dei risultati, delle garanzie e della certezza. L’italia non riparte veramente se i cittadini non si sentono al sicuro».