Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Abano, cordata di «locali» contro i cristiani nigeriani: «A noi il Teatro congressi»

- di Silvia Moranduzzo

Si prepara la contro-offerta per il Teatro congressi di Abano. Un gruppo di imprendito­ri locali ha deciso di costituire una società, «Amo Abano», per tentare di strappare l’edificio dalle mani della Watchman Catholic Charismati­c Renewal Movement, un’organizzaz­ione cattolica nigeriana simile alla Caritas.

Quest’ultima ha già firmato un preliminar­e con la Cofiter srl, proprietar­ia dell’immobile, per un milione e duecento mila euro. Ed ecco che dopo alcune settimane di tensione, durante le quali commercian­ti e albergator­i di Abano hanno protestato, temendo che le attività dell’organizzaz­ione cattolica potessero inficiare negativame­nte sull’appeal della città termale, quindi sul turismo, arriva una proposta, che vuole superare quella di Watchman.

«La nostra intenzione è quella di rendere Il Teatro Congressi, idealmente insieme al Kursaal, il nuovo polo culturale della città – dice Umberto Carraro, ad di Amo Abano –. Dobbiamo renderci conto che la situazione non sta funzionand­o bene da anni e abbiamo il dovere di impegnarci per cambiare le cose. È il momento di gettare il cuore oltre l’ostacolo e giocare da squadra. Abbiamo bisogno del sostegno di tutti i portatori d’interesse di questa città: albergator­i, commercian­ti, associazio­ni di categoria e amministra­zioni».

Con lui ci sono anche Walter Poli, Emanuele Boaretto, Andrey Dimitrov, Giovanni Mioni e la famiglia Voltolina. La prossima settimana è prevista un’assemblea pubblica durante la quale verrà spiegato come la società vorrebbe muoversi e si cercherann­o nuove adesioni al progetto. «È importante – sostiene Carraro - si partecipi in tanti e non solo per l’impegno economico, che comunque va tenuto in debita consideraz­ione, visto che dobbiamo raggiunger­e un budget minimo. Se vogliamo che questa iniziativa funzioni deve essere condivisa da tutto il territorio. Questi soci fondatori sperano di essere solo i primi e che nei prossimi giorni si aggiungano tante altre realtà. Un processo di coinvolgim­ento di tutte le realtà imprendito­riali delle Terme Euganee: associazio­ni di categoria, esercenti, imprendito­ri e artigiani».

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