Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Abano, cordata di «locali» contro i cristiani nigeriani: «A noi il Teatro congressi»
Si prepara la contro-offerta per il Teatro congressi di Abano. Un gruppo di imprenditori locali ha deciso di costituire una società, «Amo Abano», per tentare di strappare l’edificio dalle mani della Watchman Catholic Charismatic Renewal Movement, un’organizzazione cattolica nigeriana simile alla Caritas.
Quest’ultima ha già firmato un preliminare con la Cofiter srl, proprietaria dell’immobile, per un milione e duecento mila euro. Ed ecco che dopo alcune settimane di tensione, durante le quali commercianti e albergatori di Abano hanno protestato, temendo che le attività dell’organizzazione cattolica potessero inficiare negativamente sull’appeal della città termale, quindi sul turismo, arriva una proposta, che vuole superare quella di Watchman.
«La nostra intenzione è quella di rendere Il Teatro Congressi, idealmente insieme al Kursaal, il nuovo polo culturale della città – dice Umberto Carraro, ad di Amo Abano –. Dobbiamo renderci conto che la situazione non sta funzionando bene da anni e abbiamo il dovere di impegnarci per cambiare le cose. È il momento di gettare il cuore oltre l’ostacolo e giocare da squadra. Abbiamo bisogno del sostegno di tutti i portatori d’interesse di questa città: albergatori, commercianti, associazioni di categoria e amministrazioni».
Con lui ci sono anche Walter Poli, Emanuele Boaretto, Andrey Dimitrov, Giovanni Mioni e la famiglia Voltolina. La prossima settimana è prevista un’assemblea pubblica durante la quale verrà spiegato come la società vorrebbe muoversi e si cercheranno nuove adesioni al progetto. «È importante – sostiene Carraro - si partecipi in tanti e non solo per l’impegno economico, che comunque va tenuto in debita considerazione, visto che dobbiamo raggiungere un budget minimo. Se vogliamo che questa iniziativa funzioni deve essere condivisa da tutto il territorio. Questi soci fondatori sperano di essere solo i primi e che nei prossimi giorni si aggiungano tante altre realtà. Un processo di coinvolgimento di tutte le realtà imprenditoriali delle Terme Euganee: associazioni di categoria, esercenti, imprenditori e artigiani».