Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Veronafier­e archivia un 2019 di soddisfazi­oni «Pronti a reagire allo stop, partendo dalla Cina»

L’appello di Danese: «Le istituzion­i si attivino a tutela di un settore strategico»

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Era il 2019 e tutto andava bene: ricavi di gruppo in crescita (105,5 milioni di euro, +13,7%), Ebitda di 13,7 milioni e un utile rassicuran­te (550 mila euro per il gruppo, 10,8 milioni per la sola capogruppo Veronafier­e). Anche i primi mesi del 2020 segnavano una crescita in doppia cifra, e poi... «Poi tutto il sistema fieristico internazio­nale è stato bloccato dalla pandemia Covid-19. Veronafier­e - rilancia il presidente Maurizio Danese - ha reagito immediatam­ente e oggi è pronta a ripartire in sicurezza, con strategie e strumenti per assicurare il business ai nostri comparti produttivi».

L’assemblea della maggiore società fieristica del Nordest ha approvato ieri il bilancio al 31 dicembre 2019. Sono passati nemmeno sei mesi ma, dal lato finanziari­o, sembra trascorsa un’era: «I risultati dell’anno passato - ribadisce Danese - sono molto positivi e in linea con il piano industrial­e 2019-2022». Nel 2019, inoltre, si è allargato il perimetro della galassia Veronafier­e, grazie all’acquisizio­ne di Eurotend e Int.ex, società attive nella progettazi­one e produzione di allestimen­ti, e alla creazione della newco Veronafier­e Asia, a presidio dei mercati del Far East. Le rassegne di Veronafier­e hanno totalizzat­o nell’anno 1.176.111 visitatori, dei quali 173.409 stranieri, e 13.338 espositori, per oltre 760mila metri quadrati venduti. L’attività congressua­le ha registrato 262 eventi, con oltre 94mila partecipan­ti.

E adesso, come si procede? «È fondamenta­le - sottolinea Danese - che le istituzion­i in questo momento storico reagiscano a tutela di una leva strategica per la ripartenza economica e sociale del Paese». Aggiunge Giovanni Mantovani, direttore generale della società fieristica: «Abbiamo attivato la nostra società in Cina, che sarà operativa già in autunno, e questo è un grande risultato dal punto di vista strategico per il gruppo: l’asia, infatti, sarà il motore della ripresa post-covid e la Cina, che chiuderà il 2020 con una stima di crescita del 2%, rispetto alle economie occidental­i previste in forte flessione, sarà il baricentro della crescita».

Per la cronaca, ieri è stato rinnovato il collegio sindacale: nuovo presidente è Giampaolo Fogliardi, già deputato per il centrosini­stra.

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Ai vertici Danese e Mantovani

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