Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Muri di Venezia come un atlante Il teatro urbano di un viaggio tra i luoghi simbolo dei due artisti

- Fa. Boz.

Mentre tutti i musei e le gallerie erano chiusi per epidemia, gli eventi cancellati o sospesi, la Biennale di architettu­ra rinviata, in una Venezia svuotata di turisti e visitatori, la Fondazione Cini ha pensato di percorrere il teatro urbano tutto pedonale del centro storico con le visioni di «Piranesi Roma Basilico».

Concepita come qualcosa di più di un’anticipazi­one promoziona­le, la messa in scena sui muri della città è stata una vera preview:

« L’arte anche in questo caso è un viaggiare senza spostarsi e travalica le barriere dei musei per incontrare e ispirare le persone – spiega Luca Massimo Barbero, che ha ideato l’iniziativa - I muri labirintic­i della città diventano un atlante per questo possibile viaggio».

Un atlante che è riuscito a formulare un gioco di riflessi urbani: i manifesti con le immagini delle incisioni di Piranesi e gli scatti di Basilico, per un mese (dal 12 maggio al 20 giugno) hanno aperto magicament­e ai veneziani una finestra su un’altra città. Palazzo Cini per le calli di Venezia, così si chiama il progetto, ha riprodotto tra le calli alcuni dei luoghi più simbolici di Roma, alternando uno scorcio catturato nelle stampe settecente­sche dall’incisore veneziano (patrimonio della Fondazione Cini) e le vedute del grande fotografo milanese scomparso sette anni fa. Ognuno dei 600 manifesti è composto così da una doppia immagine dello stesso luogo.

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