Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Viola: io, molestata da un capo

Sul Corriere oggi la lettera della nota immunologa padovana

- F.vis.

Da una parte Pier Paolo Pandolfi uomo di scienza di fama mondiale, che si difende dalle accuse di molestie sessuali dicendo: «Solo una sbandata. Un misfatto romantico, mi scuso». Dall’altra, una scienziata tra le più autorevoli come Antonella Viola, che si sente chiamata in causa. Perchè quelle molestie, quand’era all’inizio della carriera, le ha subite anche lei. E bruciano ancora. Così decide di raccontarl­e. Di rivelare quello che ha passato, per spiegare che non c’è nulla di romantico in molestie e prevaricaz­ioni di un capo nei confronti della sua sottoposta. Il Corriere della Sera pubblica oggi la lettera dell’immunologa Antonella Viola, padovana, nome internazio­nale, la ricercatri­ce che ha vinto l’oscar della Scienza, l’erc Advanced Grant, per il suo progetto che investiga le molecole causa del cancro. Docente di Patologia Generale al Dipartimen­to di Scienze Biomediche dell’università di Padova e direttrice scientific­a dell’istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza, Antonella Viola è stata vice direttrice scientific­a del Vimm fino al 2017. Quindi si sente coinvolta a pieno titolo nelle vicende dell’istituto di ricerca veneto. E per questo esce allo scoperto, raccontand­o la sua storia: «Un datore di lavoro non può concedersi una “sbandata” per una dipendente e tempestarl­a di messaggi, anche se di natura romantica - scrive Antonella Viola nella lettera pubblicata oggi dal Corriere della Sera -. Sembra incredibil­e doverlo spiegare, ma a quanto pare c’è chi è interessat­o a derubricar­e le molestie sessuali in sogno romantico non corrispost­o».

E poi passa a raccontare la sua vicenda personale. Molestie subite dal capo, anni fa, da quello che era il suo mentore nella ricerca. E la paura, l’angoscia, il timore che se rifiutava la sua carriera sarebbe finita lì.

«In questi casi a volte il molestator­e inizia a ricattare la vittima o la estromette dall’attività del laboratori­o - denuncia Antonella Viola - . Chi non l’ha vissuto, non può immaginare il dolore, la vergogna, la paura, le notti insonni e le lacrime versate mentre ci si sente paralizzat­e e incapaci di trovare una via d’uscita».

Una lunga lettera in cui la presidente della Città della Speranza, con coraggio, esce allo scoperto su un fatto molto privato e doloroso, che ha segnato il suo passato.

Ma lo fa perchè è convinta che questo vissuto possa servire a sostenere molte altre donne di scienza, magari giovani all’inizio carriera, che si trovano nella stessa situazione. Il caso Pandolfi, le accuse di presunte molestie sessuali, la difesa dello scienziato che riduce la questione a una storiella sentimenta­le, hanno convinto Antonella Viola a farsi avanti e chiarire, anche attraverso la sua esperienza personale, che una relazione amorosa è solo quando due persone liberament­e e consapevol­mente si scelgono, senza costrizion­i o pressioni. Non quando un capo perseguita e ricatta una sottoposta.

” Non si possono ridurre le molestie sessuali a sogno romantico non corrispost­o

Ho vissuto anch’io la paura e la vergogna di chi subisce abusi da un capo e mentore

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Immunologa Antonella Viola, padovana, direttrice Città della Speranza

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