Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Scuola, rischio affollamen­to per gli istituti del centro «Lezioni nelle palestre»

Il ritorno in aula a settembre. Domani vertice coi presidi in Provincia

- Davide D’attino

«Un po’ di chiarezza, finalmente. Anche se restano ancora alcune incognite, legate soprattutt­o alle maggiori risorse, sia economiche che umane, che lo Stato dovrebbe mettere a disposizio­ne degli enti locali». L’assessora cittadina alla Scuola, Cristina Piva, commenta così le linee guida anti-contagio, diffuse l’altro giorno dal governo, in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico, fissato per lunedì 14 settembre. «Purtroppo osserva l’esponente del Pd durante il lungo periodo di

lockdown dovuto all’emergenza coronaviru­s, il tema della scuola è stato quasi del tutto dimenticat­o. Mentre adesso, almeno, gli alunni e le loro famiglie sanno che, tra circa due mesi e mezzo, sarà possibile riprendere le lezioni in presenza, pur ovviamente osservando alcuni comportame­nti per evitare che il Covid19 ricominci a girare». In particolar­e, le linee guida in questione prevedono che i banchi all’interno della stessa classe debbano essere distanti un metro l’uno dall’altro. Anzi, per la precisione, tale distanza riguarderà le bocche degli alunni. «Banchi o bocche sorride l’assessora - mi sembra comunque una soluzione accettabil­e, che non dovrebbe creare alcun problema di sovraffoll­amento nei 17 asili nido e nelle 20 scuole dell’infanzia di competenza comunale».

In sostanza, per i 37 istituti frequentat­i da circa 2.500 bambini da zero a sei anni, non esisterebb­e il rischio delle cosiddette «classi pollaio». Ma ci sarebbe, in compenso, un altro importante nodo da risolvere: «Ancora non sappiamo su quanti maestri e bidelli in più potremo contare. E soprattutt­o - evidenzia Piva non sappiamo nemmeno quanti contributi ci darà lo Stato per sanificare, ogni giorno, i 37 plessi di cui stiamo parlando, che necessitan­o evidenteme­nte di una pulizia molto più accurata vista l’età degli alunni». Qualche problema di sovraffoll­amento, invece, potrebbe verificars­i in alcune scuole elementari e medie del centro cittadino, tra cui la Carraresi di via Corte Arco Vallaresso, la Cesarotti di via Wiel, l’ardigò di via Agnusdei, la Manin di via Tre Garofani, la Petrarca di via Concariola, la Giotto di via del Carmine, la Pascoli di via Galilei e la Mameli di via Agnusdei (i cui studenti, almeno fino a Natale, continuera­nno a frequentar­e la parrocchia della Madonna Pellegrina in via D’acquapende­nte a causa del protrarsi dei lavori di ristruttur­azione dell’istituto). «Per evitare il trasferime­nto di alcune classi - spiega l’assessora - dovremo inventarci qualcosa, magari utilizzand­o per le lezioni “normali” le palestre, i laboratori e le aule d’informatic­a». Soluzioni che potrebbero essere replicate pure in alcune scuole superiori, la cui competenza è del presidente della Provincia, Fabio Bui: «Queste linee guida - osserva il numero uno di Palazzo Santo Stefano - sono arrivate quasi fuori tempo massimo e costringer­anno enti locali e dirigenti scolastici a trascorrer­e una vera e propria estate di fuoco per farci trovare pronti a settembre. Già lunedì (domani, ndr), incontrerò i presidi dei 23 istituti superiori che hanno sede a Padova e che raggruppan­o più di 20 mila studenti. E poi, nei giorni seguenti, farò lo stesso con quelli del resto del territorio».

Peraltro, proprio per le superiori, è prevista la possibilit­à di proseguire con la didattica a distanza (sperimenta­ta durante il lockdown) per scongiurar­e le già citate «classi pollaio»: «Non scherziamo - ribatte Bui - la didattica a distanza è stata un’eccezione e non può diventare la regola».

 ??  ?? Scene da non ripetersi Primo giorno di scuola lo scorso anno
Il rientro in aula a settembre avrà come obiettivo di evitare gli assembrame­nti
Scene da non ripetersi Primo giorno di scuola lo scorso anno Il rientro in aula a settembre avrà come obiettivo di evitare gli assembrame­nti

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy