Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
I genitori alle scuole: «Fateci tenere i pc»
Dovranno essere riconsegnati il 30 giugno. La Cisl: «Penalizzati i bimbi più deboli»
Crescono le segnalazioni di genitori preoccupati perché il 30 giugno dovranno essere restituiti alle scuole i computer utilizzati, nel corso dell’emergenza sanitaria, per la didattica a distanza. I timori paventati riguardano soprattutto gli allievi con difficoltà di apprendimento privi di hardware di proprietà, che faticheranno a esercitarsi nel periodo estivo, rischiando un profondo gap alla ripresa delle lezioni, prospettato per il 14 settembre.
«Come confederazioni sindacali vogliamo essere al fianco di queste famiglie - spiega Stefania Botton, referente per la Scuola nella segreteria generale della Cisl di Rovigo e Padova -. La vicenda Covid-19 ha acuito le diseguaglianze sociali e reso più percepibile il divario digitale. Purtroppo ci si è dimenticati dei bambini nelle scuole, le prime a chiudere e le ultime a tornare in attività».
Il mantenimento del computer nel periodo estivo, all’interno del quale sono contenute tutte gli strumenti didattici, potrebbe essere utile, secondo Botton, in assenza di altre opportunità. «Non vedo dove sia il problema - osserva la sindacalista -. Se lo studente non passa ad altra scuola e rimane nel ciclo di un medesimo istituto, è utile gli venga concessa la facoltà di poter continuare a usare il pc».
C’è poi il problema dell’accesso a connessioni adeguate. «Nel picco dell’emergenza - ricorda sempre Botton - abbiamo chiesto, insieme ai colleghi di Cgil e Uil, che le amministrazioni comunali offrissero supporto in questo senso, magari attingendo ai fondi Covid e così è stato fatto in diversi municipi. Più in generale, il tema delle povertà, materiali ed educative, deve essere posto in cima all’agenda».
Temi che si legano alla necessità di pianificare con la massima chiarezza le procedure per il ritorno tra i banchi. L’obiettivo è un piano articolato che assicuri continuità didattica ed erogazione dei servizi essenziali, contemperandole con i massimi livelli di precauzione sanitaria. Il tutto in presenza di carenze di organico e, appunto, di una forte incidenza del divario digitale.