Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Villa Breda nelle mani del Comune

Accordo sulla gestione per cinque anni dello storico edificio e del grande parco

- D’attino

Non è l’acquisto promesso più volte, ma è un accordo che va nella stessa direzione: in cambio di opere di manutenzio­ne e del pagamento degli oneri tributari, il Comune di Padova ottiene in concession­e villa Breda, storico edificio (con immenso parco) che fa parte del grande patrimonio immobiliar­e dell’omonima Fondazione travolta negli anni scorsi da un crac finanziari­o. Il sindaco Giordani: «È un bene dei padovani e lo valorizzer­emo».

È più o meno da inizio PADOVA consigliat­ura, quindi ormai da tre anni, che la giunta cittadina (a cominciare direttamen­te dal sindaco Sergio Giordani) continua a manifestar­e l’intenzione di acquisire la proprietà di Villa Breda. Ovvero l’antica dimora veneziana, costruita intorno alla metà del 1600, che si trova in via San Marco a Ponte di Brenta, proprio a due passi dal ponte sul fiume, e che fa parte dell’immenso patrimonio immobiliar­e della Fondazione Breda. Cioè l’ipab che, all’inizio del secolo scorso, il senatore Vincenzo Stefano Breda ha lasciato in eredità ai padovani e che, negli anni scorsi, la Regione ha deciso di sciogliere e porre in liquidazio­ne dopo il crac finanziari­o di decine di milioni di euro scoppiato una decina d’anni prima, con relativi strascichi giudiziari, per colpa degli amministra­tori dell’epoca.

Finora però, a differenza di quanto fatto per gli altri beni della Fondazione, tra cui figurano soprattutt­o l’ippodromo delle Padovanell­e e il vicino hotel-ristorante con due piscine, campo da tennis, giardino e sala congressi, il tribunale non ha mai messo in vendita all’asta Villa Breda. Aste plurimilio­narie, peraltro, che sono sempre andate deserte (l’ultima a ottobre dell’anno passato). E allora, prima che ai piani alti di via Tommaseo cambino idea, Palazzo Moroni ha deciso di giocare d’anticipo. Tanto che ieri, dopo aver siglato un apposito accordo con il commissari­o straordina­rio della Fondazione (il commercial­ista trevigiano Marco Della Putta), il sindaco Giordani ha fatto approvare in giunta una delibera propedeuti­ca alla presa in concession­e dell’edificio (e dell’immenso parco circostant­e) per i prossimi cinque anni, impegnando­si da subito ad effettuare alcuni lavori di manutenzio­ne straordina­ria del valore di 60 mila euro. Nel quinquenni­o in questione, inoltre, il Comune si farà carico

L’impegno

Palazzo Moroni pagherà spese tributarie e manutenzio­ne. Colasio: «Organizzer­emo lì varie iniziative culturali»

del pagamento di tutte le utenze e delle spese tributarie ad eccezione dell’imu. E ovviamente, qualora intanto Villa Breda finisse all’asta e trovasse un compratore, Palazzo Moroni libererà l’immobile nel più breve tempo possibile. A meno che, ipotesi tutt’altro che improbabil­e, non decidesse di partecipar­e a tale asta.

«Villa Breda e il suo parco ha commentato il sindaco rappresent­ano un bene preziosiss­imo non solo per Ponte di Brenta, ma per tutta la nostra città. Un bene dei padovani che deve restare ai padovani e che abbiamo l’obbligo morale di valorizzar­e e riaprire al pubblico, dando così seguito al lascito del senatore Breda». Già, riaprire al pubblico Villa Breda. Ma per farci cosa? «Continuere­mo a collaborar­e con Lucia Barbato che negli ultimi anni, con l’associazio­ne Viviamo Villa Breda, si è battuta strenuamen­te per far sì che il complesso restasse in mani pubbliche. E poi ha spiegato l’assessore comunale alla Cultura, Andrea Colasio - organizzer­emo varie iniziative culturali per far conoscere a padovani e turisti un luogo che possiede un importante valore storico e artistico e che, non a caso, è protetto da numerosi vincoli della Soprintend­enza». Parole che l’assessora cittadina al Verde Pubblico, Chiara Gallani, rinforza così: «Sarà nostro compito potenziare al massimo non solo l’edificio, ma anche il grande parco che gli gira attorno e che costituisc­e un suggestivo polmone verde proprio all’ingresso di Padova».

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Dimora nobile A fianco, villa Breda, costruita intorno alla metà del 1600, che si trova in via San Marco a Ponte di Brenta
Per la sua storia e per il suo immenso parco, la giunta Giordani da tempo intende acquistarl­a
60 mila euro il conto della manutenzio­ne straordina­ria che il Comune si impegna a pagare in cambio della gestione Dimora nobile A fianco, villa Breda, costruita intorno alla metà del 1600, che si trova in via San Marco a Ponte di Brenta Per la sua storia e per il suo immenso parco, la giunta Giordani da tempo intende acquistarl­a

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