Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Affitti, il 70% dei negozi fa fatica a pagare ogni mese «L’emergenza continua»
L’ascom: i proprietari rifiutano gli appelli a trattare
L’allarme è scattato in tempi non sospetti, e non accenna a diminuire. Il 70% dei commercianti padovani fa fatica a pagare l’affitto, e ha chiesto una riduzione del canone ai proprietari: il dato arriva da Ascom Confcommercio Padova, che mette il caroaffitti in cima alla lista dei problemi generati (o meglio, aggravati) dal coronavirus e rinnova l’appello alla revisione dei contratti lanciato all’inizio del lockdown.
Nel Padovano i negozi in affitto sono circa 7.500 su 14 mila, con punte di tre attività su quattro in città; gli ultimi dati sulle chiusure sono quelli diffusi dalla Camera di commercio, che risalgono al 31 marzo e quindi riflettono solo in parte l’impatto economico dell’emergenza sanitaria: il primo trimestre segnava 348 cessazioni nel commercio al dettaglio, 303 nel commercio all’ingrosso, una nel settore alberghiero, 141 nella ristorazione e 9 tra le agenzie di viaggio, per un totale di 802 serrande abbassate (a fronte di 285 aperture). Il saldo negativo dunque è di 517 attività: «Purtroppo – commenta Patrizio Bertin, presidente di Ascom Padova – i dati che troveremo nella rilevazione al 30 giugno non potranno che essere ulteriormente negativi, e questo anche a seguito delle difficoltà registrate in questi mesi sul fronte degli aiuti molto promessi e poco arrivati». Riguardo alle cause, Bertin vede una «somma di fattori: paura sociale, limitazione degli ingressi nei negozi con spazi ridotti, riduzione delle capienze per il distanziamento sociale nei bar e ristoranti, mancanza di turismo, eccessivo ricorso allo smart working. Però se c’è un problema che più di ogni altro, al pari del costo del lavoro, sta seriamente preoccupando gli imprenditori, questo è il problema degli affitti». L’ascom rileva una maggior propensione alla trattativa tra i proprietari più giovani e residenti in città, mentre con le società il dialogo sarebbe addirittura impossibile. Una situazione che riguarda anche i grandi marchi e si trascina almeno dal 2018, quando la Rinascente decise di lasciare piazza Garibaldi dopo il mancato accordo sull’affitto con il proprietario Guglielmo Tabacchi.
Bertin
«A marzo 517 esercizi in meno nel Padovano, ma il dato di giugno sarà peggiore»