Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Etra, commercialista indagata «Pressioni su una gara d’appalto»
È componente del consiglio di gestione. Ma lei: «Denuncia strumentale, lo dimostrerò»
«È una denuncia strumentale. Andrò da chi di dovere con la documentazione in mio possesso». È arrabbiata Paola Mietto, commercialista e componente del consiglio di gestione di Etra, per le accuse per le quali è indagata: tentata concussione, tentato abuso d’ufficio e omessa dichiarazione di rapporto professionale. L’inchiesta è del pm Sergio Dini, al lavoro per accertare l’ipotesi di accusa: Mietto avrebbe fatto pressione per far sì che una società che seguiva, l’editrice Biblos srl di Cittadella, potesse partecipare a una gara d’appalto di Etra nonostante fossero scaduti i termini. La gara aveva un valore di 88 mila euro per stampare del materiale cartaceo e si è conclusa con un regolare vincitore. «Non è andata così – spiega Mietto, che sarà difesa dall’avvocato Ernesto De Toni – Mi sono accorta di un malfunzionamento della piattaforma utilizzata per raccogliere le domande dei partecipanti, così ho inviato un sms al presidente Andrea Levorato facendo presente la questione. Non volevo che arrivassero ricorsi una volta terminata la procedura. Ho difeso Etra».
Invece di utilizzare una piattaforma a pagamento, la Bravosolution, Mietto dice di aver fatto presente che si poteva utilizzare una piattaforma gratuita come la Mepa di Consip. Questo, nella sua opinione, avrebbe evitato la possibilità per coloro che non avessero vinto di fare ricorso. Ma la persona che l’ha denunciata dà una versione diversa. Paolo Zancanaro, dirigente di Etra e Rup (responsabile unico del procedimento), ha sostenuto in sede di denuncia di aver subito pressioni da Mietto perché prorogasse o annullasse la gara in modo da permettere alla Biblos srl, che non aveva fatto in tempo a presentare i documenti entro i termini, di partecipare alla gara. Mietto avrebbe minacciato Zancanaro di ritorsioni imprecisate con affermazioni tipo «Parliamoci chiaro, mi ascolti bene, è per il quieto vivere di tutti, a tutto si trova una soluzione quando è quello che fa meno male a tutti, qui viene fuori il finimondo», aggiungendo anche «di essere persona più in alto dello Zancanaro stesso».
«L’unico che può prorogare o annullare una gara d’appalto è il presidente, Zancanaro non ne aveva il potere – ribatte Mietto – C’erano delle cose che non andavano e le ho fatte notare. Questa persona (riferendosi a Zancanaro, ndr) voleva gestire le cose a modo suo pur non avendo poteri e questa è una ritorsione. Ora mi farò sentire». La donna, inoltre, afferma di non essere stata a conoscenza che la Biblos srl volesse partecipare alla gara. «Non posso sapere tutto quello che fanno i miei clienti – dice – Le leggi le ho sempre rispettate. E ne ho le prove». Mietto chiederà di essere interrogata e l’avvocato De Toni ha già preparato un esposto da presentare in procura. La donna non appena venuta a conoscenza della denuncia aveva dato le dimissioni, respinte all’unanimità dal consiglio.