Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Avvio sprint per Sbrollini candidata di Iv

Sbrollini, candidata presidente: no alla sinistra ideologica

- Di Davide D’attino

Un avvio col botto per la campagna elettorale a presidente della Regione per Daniela Sbrollini (Iv). Salemi: «Zaia star e Lorenzoni zombie».

«Noi siamo una forza politica tranquilla. E proprio per questa ragione, faremo una campagna elettorale gentile, moderata nei toni e rispettosa di tutti i nostri avversari». Una partenza quasi in punta dei piedi. È cominciata così, ieri mattina a Padova, nell’inedita location del chiosco «Mekong» in zona Voltabaroz­zo, sulle sponde del Bacchiglio­ne, la lunga conferenza stampa con cui la senatrice «renziana» Daniela Sbrollini, 48 anni, brindisina di nascita ma ormai vicentina d’adozione, ha ufficializ­zato la sua candidatur­a alla presidenza della Regione, sostenuta (in attesa di possibili nuovi alleati) da Italia Viva e dal Partito Socialista. Poi però, complice la giornata particolar­mente afosa, il clima si è subito surriscald­ato e, con a fianco la ministra per le Pari Opportunit­à e la Famiglia, Elena Bonetti, il vicepresid­ente della Camera nonché coordinato­re nazionale di Iv, Ettore Rosato, e la consiglier­a regionale veronese Orietta Salemi, l’ex segretaria dei Ds per la provincia berica ha scandito: «Noi vogliamo essere alternativ­i sia alle due Lega che vanno a braccetto con la destra populista - ha spiegato Sbrollini, mettendo così in contrappos­izione il governator­e in carica Luca Zaia e il segretario federale del partito Matteo Salvini - e sia al centrosini­stra ideologico che, come sempre, è troppo schiacciat­o a sinistra ed è quindi destinato ad altri cinque anni di sterile opposizion­e». Il convitato di pietra, e non solo perché la conferenza si è svolta (forse in maniera provocator­ia) proprio nella città di cui è ancora vicesindac­o, era chiarament­e il professor Arturo Lorenzoni, ingegnere dell’università di Padova e pure lui candidato alla succession­e di Zaia con il supporto del Pd e, soprattutt­o, dei parecchi movimenti civici che compongono «Il Veneto che vogliamo». «A noi - ha appuntato Sbrollini, pur senza mai nominare Lorenzoni - le barriere ideologich­e non piacciono, nel senso che non vogliamo parlare soltanto a una parte, ma a tutti gli abitanti del nostro territorio. Ed è proprio questo il motivo per cui, a differenza di quanto invece è successo in altre realtà, non siamo riusciti a trovare una sintesi con l’altro candidato di centrosini­stra». E in proposito, ancor più esplicite, sono sembrate le parole di Rosato: «In Veneto - si è detto certo il coordinato­re nazionale di Iv - la voce dissonante che dice che Zaia ha sbagliato tutto non fa presa. Mentre, almeno secondo noi, potrebbe fare un po’ più presa ammettere che Zaia qualcosa di buono ha fatto, dicendo però che è possibile fare molto meglio di lui». Durissimo, infine, l’appunto della consiglier­a regionale Salemi: «Da una parte - ha sentenziat­o l’ex dem di Verona - ci sono la star e la sua propaganda. Dall’altra, invece, lo zombie e il suo mutismo». Piccata, anche se di poche parole, la replica di Lorenzoni: «Non ho alcuna intenzione di ribattere a questo genere di provocazio­ni e offese personali. Per quanto mi riguarda, infatti, l’avversario da battere era e resta Zaia. Dunque auguro buona campagna elettorale agli amici di Iv. E vedremo chi arriverà meglio in fondo». I coltelli, insomma, sono già belli affilati.

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(foto Bergamasch­i) Daniela Sbrollini candidata per Iv

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