Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Misurina a un passo dal cielo

La famosa serie televisiva prodotta da Rai Fiction «trasloca», migliaia le comparse in coda per il casting

- Piol

Padrin

Un’ottima notizia ma non devono più esserci errori geografici

Pais Becher

Negli ultimi anni molte immagini bellunesi attribuite a Bolzano

«Un passo dal cielo» potrebbe spostarsi un «passo più in là». Esattament­e di 31 chilometri e mezzo, da Braies a Misurina, quindi dall’alto Adige alla provincia di Belluno. La famosa serie televisiva prodotta da Rai Fiction e Lux Vide, in onda dal 2011, avrebbe deciso di cambiare «location» e regione. Non è un caso se negli ultimi due giorni il Centro Mira Project ha effettuato dei casting a Ponte nelle

Alpi e Valle di Cadore, nel Bellunese, chiedendo che si presentass­ero solo cittadini veneti. La notizia sta circolando da ieri ed è data per certa, quasi, dalla produzione della fiction che ha reso così popolare Braies e il suo lago tanto da diventare «ingombrant­e». Troppa gente, troppo traffico e sconvolgim­ento del sito naturale, avrebbero fatto pensare alla provincia dell’alto Adige e quindi a Idm, il braccio operativo che fornisce supporto alle produzioni cinematogr­afiche, di proporre per le prossime puntate una zona più vergine e meno assediata. Qualcuno aveva indicato la Val Senales (sempre in Alto Adige) ma la destinazio­ne non ha convinto Lux Vide che ha quindi effettuato dei sopralluog­hi a Misurina e ad Auronzo di Cadore. Insomma, un regalo inaspettat­o da Bolzano, soprattutt­o a seguito delle numerose dispute tra regioni e province su confini e rivendicaz­ioni territoria­li, che potrebbe rappresent­are un trampolino di lancio per l’alto Bellunese. Ieri mattina il sindaco di Auronzo, Tatiana Pais Becher, all’oscuro di tutto, ha scritto una lettera alla Lux Video chiedendo che la Val D’ansei, qualora fosse scelta per le riprese, venisse collocata correttame­nte in provincia di Belluno e nella regione Veneto.

«Forse non siete a conoscenza di quanto è accaduto negli ultimi anni – ha chiarito il primo cittadino – e cioè che le località bellunesi che sono state oggetto di immagini televisive nella fiction venivano ricondotte all’alto Adige e pertanto il solo nominarle nei titoli di coda non creava alcun indotto turistico. Anche perché questi erano sfumati dalla pubblicità». La lettera si chiude ringrazian­do per la «straordina­ria opportunit­à» ma chiarendo che l’amministra­zione comunale sarà disponibil­e a collaborar­e solo a condizione che «Auronzo di Cadore venga adeguatame­nte messo in risalto e collocato nella provincia e nella regione corrette».

Oltre i confini regionali le reazioni sono state le più disparate. L’assessore al turismo Arnold Schuler è caduto dalle nuvole affermando di non saperne assolutame­nte nulla, mentre il suo omologo Daniel Alfreider, responsabi­le per la mobilità in Provincia, ha parlato di decisioni che Idm dovrà prendere dopo aver valutato tutte le domande di produzioni pervenute entro il 30 giugno. Hansi Pichler, presidente di Idm, colto di sorpresa dalla domanda, non ha rilasciato dichiarazi­oni. Mentre il sindaco di Braies Friedrich Mittermair è stato laconico: «È una scelta presa in altra sede dove io non sono stato coinvolto. Ho saputo oggi della cosa (ieri per chi legge, ndr.) e mi devo informare sulle motivazion­i che l’hanno determinat­a». Salvo poi ammettere che «forse Braies ne ha abbastanza di un turismo mordi e fuggi, per cui non considero questa scelta come controprod­ucente per il mio Comune». Le reticenze sull’argomento sono evidenti e stanno creando un certo imbarazzo, ma se Lux Vide si sta guardando attorno, vuol dire che l’input è già arrivato. Soddisfatt­o il presidente della provincia di Belluno Roberto Padrin. «Sono convinto che occasioni di questo tipo – ha commentato – rappresent­ino un importante volano di promozione del territorio purché questo venga riconosciu­to. Non devono più esserci errori geografici, accaduti spesso nel passato, che ci penalizzan­o fortemente. Questa è un’ulteriore carta da giocarci. Sono felice per Auronzo e tutto il territorio». Intanto le selezioni del Centro Mira Project hanno riscosso un enorme successo. Ieri, a Valle di Cadore, si sono presentati quasi 500 persone portando il totale a quasi mille candidati in due giorni. In fila, con le mascherine, soprattutt­o bambini e anziani, da Treviso, Venezia, Vicenza, Verona e Bassano.

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(foto Zanfron) Casting Aspiranti comparse in coda, venerdì, a Ponte nelle Alpi per la serie «Ad un passo dal cielo»

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