Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Cittadella sanitaria all’outlet? L’usl: «Idea senza progetto»
Ko finale del centro commerciale a Occhiobello. Il sindaco Coizzi : spero nel rilancio Il top manager della sanità Compostella: «Finora soltanto un incontro generico»
La travagliata vicenda dell’«outlet» sull’eridania al tramonto, con soli tre negozi aperti e le prospettive di recupero della struttura come cittadella socio-sanitaria appaiono labili. Un’ipotesi lanciata da alcuni investitori che pare ancor meno che embrionale. Senza contare che, a meno di 5 chilometri dall’area commerciale-flop, sorge la Casa di cura di Santa Maria Maddalena, con cui di recente Usl e Regione hanno stretto un accordo per potenziare l’offerta dei servizi in convenzione, col rafforzamento dell’attuale punto di primo intervento che, attivo 24 ore, offre un’assistenza che integra i reparti di pronto soccorso di Rovigo e Ferrara.
Ma Sondra Coizzi spera che il rilancio possa prendere corpo. «Il fatto che la proprietà dell’outlet — dichiara il sindaco di Occhiobello — abbia ipotizzato una nuova destinazione, non può farmi che piacere. Era ormai chiaro che la vocazione commerciale, coronavirus o non coronavirus, non sarebbe più decollata. Però mancano ancora elementi concreti per l’attuazione della proposta».
E che l’idea, al momento, sia solo un’idea, è confermato da Antonio Compostella. «C’è stato un primo incontro con la nostra direttrice dei Servizi socio-sanitari Paola Casson – spiega il direttore generale dell’usl 5 “Polesana” — in cui è stata manifestata un’intenzione, nulla più».
Insomma non ci sarebbero ancora proposte progettuali precise. E anche vi fossero, non sarebbero sufficienti a determinare l’avvio della struttura. «Ogni proposta va inserita nel Piano di zona — precisa Compostella — e questo prevede passaggi procedurali precisi, compresa la condivisione con la Conferenza dei sindaci».
Perplesso Paolo Avezzù, socio della Casa di cura di Santa Maria Maddalena. «Ho appreso la cosa con sorpresa — dice l’ex sindaco del capoluogo — non comprendo quale fondamento possa avere. Come Casa di cura abbiamo ampliato i servizi convenzionati e, dunque, una cittadella sanitaria già c’è, a maggior ragione ora che stiamo rafforzando il Punto-sanità con ambulatori che hanno questa funzione. Poi l’alto Polesine è già ampiamente servito da strutture pubbliche e private, come del resto la zona confinante di Ferrara. Certo, dispiace che un investimento importante come l’outlet non sia decollato».
Dispiacere condiviso da Vittorio Ceccato che reputa opportuna una riflessione su un’esperienza fallimentare. «Epilogo amaro — riflette il presidente provinciale di Confesercenti — Questa vicenda, fin dalle prime battute, non ha mai dato un’impressione positiva. Sono dispiaciuto per gli imprenditori e i lavoratori che avevano scommesso sull’iniziativa. Necessarie analisi approfondite per evitare che queste evenienze si ripetano. Il modello del centro commerciale classico va verso il tramonto e va rivalutato il commercio di prossimità».
” Avezzù (Casa cura) Sorpreso, lì vicino esiste già la nostra struttura
” Ceccato (Esercenti) Centri commerciali tramontati, evitiamo altri casi