Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Isolata la variante portata dalla Serbia «Elevata quantità di Covid nei malati»
I ricercatori dell’istituto Zooprofilattico hanno ricostruito il genoma dai campioni del manager vicentino e dei tre amici
Dopo aver sequenziato il ceppo veneto del coronavirus Covid-19, i ricercatori dell’istituto Zooprofilattico delle Venezie, con sede a Legnaro, hanno isolato anche la variante che circola in Serbia. Partendo dai campioni dell’imprenditore di Sossano ancora ricoverato dopo la doppia trasferta dei giorni scorsi in Serbia e Bosnia, dei due compagni di viaggio come lui seguiti dall’usl Berica e dell’amica cinese sottoposta invece a tampone dall’usl Euganea, gli scienziati padovani hanno sequenziato il genoma completo. «Le sequenze riscontrate nei tre pazienti vicentini e nella signora di Padova risultano identiche, a indicare una connessione epidemiologica — spiega Antonia Ricci, direttore generale dell’izv —. Insomma, si sono contagiati in Serbia, dove sussiste una variante del Covid-19 non diffusa in Italia, ma in Danimarca, e che mostra tra 7 a 72 differenze con il virus presente nel Veneto». E quindi, si legge nello studio dello Zooprofilattico, «sulla base dei dati genetici ad oggi disponibili, la stretta correlazione dei virus di Padova e Vicenza di luglio con i virus della Serbia suggerisce che la nuova variante possa essere stata introdotta in Italia da persone che hanno soggiornato in questo Paese».
Ma la variante serba è più aggressiva? «Ad oggi non è possibile dire se le mutazioni rendano questo coronavirus più o meno pericoloso — chiarisce Ricci —. Sono varianti diverse, perché hanno differenti sequenze di Rna, ma non ci sono ancora abbastanza studi che ci permettano di associarle a una scala di intensità. La particolarità emersa nei quattro pazienti esaminati è l’elevata carica virale: avevano in corpo una quantità di virus che non vedavamo da marzo, quando cioè in Italia l’epidemia aveva raggiunto il picco. Ma ciò non dipende dalle diverse varianti del Covid-19 — sottolinea la dg dell’izv — bensì dai comportamenti assunti dalle persone. La carica virale, cioè la quantità di virus alla quale un soggetto è esposto, dipende dal rispetto della distanza sociale e dall’uso o meno della mascherina». Inoltre, sottolineano i ricercatori, gli infetti sintomatici diffondono una maggiore quantità di coronavirus.
«La Serbia sta vivendo ora quello che abbiamo passato noi a marzo — conferma il governatore Luca Zaia — ora nel Veneto la situazione è sotto controllo, i focolai autoctoni non ci preoccupano. Creano invece apprensione i casi importati da altri Stati, quindi stiamo lavorando con i direttori generali delle aziende sanitarie per avviare i controlli sulle comunità straniere. Senza nessun intento di ghettizzare, ma con la loro collaborazione, anche perché è il periodo dei ricongiungimenti familiari. Le Usl sono disponibili a sottoporre a tampone tutti gli stranieri, dalla comunità del Bangladesh a quella kosovara, per esempio». Si sta abbassando l’età dei nuovi infetti stranieri: non più anziani ma giovani e bambini, come la 23enne del Camerun trovata positiva al Covid-19 insieme al suo bambino di 6 anni o la signora colombiana mamma di due gemellini di 5 anni individuati a Padova. Sono 29 finora gli stranieri colpiti da coronavirus, provenienti da Camerun, Colombia, Mali, Nigeria, Romania, Kosovo e Bangladesh.
Tredici invece i focolai, tra cui il cluster relativo alla casa di riposo Bon Bozzolla di Farra di Soligo, che registra al momento otto anziani e due operatori positivi. «In tutte le residenze per anziani continua il monitoraggio su ospiti e dipendenti, ogni 30 giorni — rivela Manuela Lanzarin, assessore a Sanità e Sociale —. Quanto al Bon Bozzolla, l’ipotesi primaria è che il coronavirus sia stato introdotto da un operatore che ha avuto contatti con ospiti stranieri. Stiamo controllando anche i visitatori e i familiari dei degenti entrati nella casa di riposo negli ultimi 14 giorni».
Complessivamente l’ultimo bollettino regionale parla di 15 nuovi casi, per un totale di 19.412 (420 attualmente positivi). Tra gli ultimi contagiati una bambina di 7 anni di Sandrigo, iscritta al centro estivo organizzato dall’istituto Ida Tonolli, che è stato chiuso, nonostante la piccola fosse a casa dal 7 luglio. Da allora nessuno degli altri bimbi accusa sintomi.
Infine i decessi salgono a 2041 (+2), i ricoveri in reparto scendono a 125 (-16) e in Terapia intensiva restano 9. Diminuiscono a 1293 (-5) le persone in isolamento domiciliare.
Il bollettino
Tredici cluster. Infetta bambina di 7 anni, chiuso il centro estivo a Sandrigo