Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Infermieri e medici, l’emergenza vale 1200 euro in busta
Intesa sindacati-azienda ospedaliera: il bonus per l’extra lavoro parte da un mino di 400 euro
Hanno sostenuto turni massacranti, a tu per tu con un nemico invisibile che li ha esposti più di tutti al rischio del contagio. Il personale sanitario impegnato in prima linea contro il coronavirus porta a casa un premio compreso tra un minimo di 400 e un massimo di 1.200 euro, sulla base di quanto previsto dalle linee guida regionali: è questo il senso dell’accordo raggiunto da Cgil, Cisl e Uil con l’azienda ospedaliera per lo sforzo profuso da medici e infermieri padovani nelle settiha mane dell’emergenza sanitaria.
Il riconoscimento più alto (che verrà liquidato a luglio) va ai camici bianchi che hanno lavorato nelle terapie intensive, nelle unità operative sub-intensive, nei reparti per l’assistenza dei pazienti Covid, nelle radiologie, nel Suem, in pronto soccorso, a microbiologia e in altri servizi come il trasporto dei malati in ospedale e dei pazienti deceduti in obitorio. La seconda fascia, premiata fino a 600 euro, riguarda il personale che lavorato in sostituzione dei colleghi trasferiti nei reparti Covid, nelle unità operative dove si è registrato almeno un caso positivo, nelle unità operative di terapie intensive trasferite in altri locali, nell’area materno-infantile e nei servizi di refertazione e laboratorio. Infine c’è il premio di 400 euro, riservato ai sanitari che hanno prestato servizio nelle sale operatorie specializzate (le cosiddette «piastre operatorie») assicurando la loro assistenza anche nei casi urgenti ed emergenziali.
L’accordo prevede anche una clausola di salvaguardia per tutti gli altri reparti, con risorse aggiuntive stabilite dalla Regione e pagamento entro ottobre. «Ora puntiamo all’adeguamento dei fondi contrattuali – affermano Alessandra Stivali (Cgil), Achille Pagliaro (Cisl) e Luigi Spada (Uil) –. Le mobilitazioni dei lavoratori che hanno partecipato numerosi ai flash-mob organizzati nei giorni scorsi davanti al Giustinianeo e Sant’antonio sono necessarie per riportare al centro l’azione sui fondi contrattuali. A loro diciamo grazie. Convocarli sotto il sole, magari alla fine di un turno durato parecchie ore, non è stata una scelta fatta a cuor leggero».
La via padovana Turni serrati e rischi, il personale padovano sarà premiato secondo tre fasce di merito