Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Zaia: «Forcolin i soldi del bonus non li ha ricevuti»

I consiglier­i e i distinguo del governator­e

- Martina Zambon

Zaia interviene sul caso dei consiglier­i regionali che hanno richiesto il bonus per il autonomi e fa dei distinguo: «La domanda di Forco- lin, fermata dopo la richiesta di ulteriori documenti dal- l’inps, di fatto non esiste». C’è chi ci vede un tentativo di salvataggi­o ma il niet alle liste pare definitivo. Il coming out di sindaci e consiglier­i comunali.

Non è finita finché non è finita, sembrerebb­e. Se meno di 48 ore fa il destino politico dei tre consiglier­i regionali «rei»di aver chiesto il bonus di 600 euro per gli autonomi pareva segnato, il governator­e Luca Zaia ieri è sceso in campo dando l’impression­e che si aprisse uno spiraglio per il suo vice, Gianluca Forcolin. Ma le telefonate con Milano sono state perentorie, indietro non si torna e i tre consiglier­i non saranno candidati. Qual è allora la ragione dei distinguo da parte del governator­e? I più maligni parlano di basi «per il futuro», c’è chi si spinge a ipotizzare un ruolo, più in là, in qualche partecipat­a. Ma i più spiegano che «Luca» è davvero preoccupat­o per Forcolin, Montagnoli e Barbisan che in 5 anni una nota di sostegno se la sono meritata.

Ecco allora i distinguo che precedono a un incontro con i tre consiglier­i vis-à-vis. Potrebbe sembrare un tecnicismo ma Zaia fa presente, e senza giri di parole, che «la domanda di Forcolin all’inps non è mai stata completata e, di fatto, è una domanda che non esiste». Il governator­e spiega: «C’è chi dice di averli incassati e dati in beneficenz­a e chi quei 600 euro non li ha mai visti, certo è che non è una bella situazione». Il riferiment­o è al trevigiano Riccardo Barbisan che ha incassato per due mesi il bonus girando immediatam­ente l’intero importo (con tanto di esibizione dei bonifici) a fondi anti Covid e pro loco e al veronese Alessandro Montagnoli che ha ammesso di aver fatto richiesta per poi donarli ad enti attivi sul territorio.

Diverso ancora il caso di Forcolin su cui non è ancora chiaro se la domanda sia stata respinta o non perfeziona­ta dal diretto interessat­o e quindi di fatto mai avvenuta. Ricoguarda a parte il dato politico resta pesante. Zaia ne è ben consapevol­e, ne ha parlato ieri pomeriggio a Cortina dov’era ospite a Una Montagna di Libri intervista­to dall’organizzat­ore, Francesco Chiamulera e dal giornalist­a del Corriere della Sera Giovanni Viafora. Dichiarazi­oni, quelle di Zaia, che se anche non basteranno a riportare il lista il suo vice, sicurament­e aiutano, data la credibilit­à del governator­e con la base, a ripulire l’immagine di Forcolin finito nel ciclone mediatico pur senza aver ricevuto il bonus.

La linea del segretario Matteo Salvini veicolata dal commissari­o regionale Lorenzo Fontana, però, sembra incisa nella pietra: «In lista non ci entrano». La sentenza suona esecutiva. «Decideremo insieme - spiega Zaia - perché c’è una componente che ri

me e una generale che riguarda la segreteria, ed è bene che questi temi si affrontino con serenità. Incontrerò Forcolin, Barbisan e Montagnoli. Dopo di che renderò note le decisioni. Ricordo che sono stato io, per primo, a porre la questione a livello nazionale, perché penso che sia fondamenta­le la chiarezza; bisogna avere sempre la schiena diritta. Dopo di che stiamo parlando di un provvedime­nto che non è affatto illegale, bensì di un tema di opportunit­à». L’affondo è nei distinguo in merito alle tre posizioni: «Abbiamo tre casi tra loro differenti: due consiglier­i che hanno chiesto il bonus, lo hanno ottenuto e poi hanno documentat­o di aver fatto beneficenz­a elargendol­a a terzi; dall’altro abbiamo un vice presidente che è socio di minoranza di uno studio associato che ha presentato domande per i soci e i clienti. Forcolin ha inoltre aggiunto che, avuta notizia della domanda a suo nome, ha dato disposizio­ne allo studio di non inoltrare l’ulteriore documentaz­ione per l’otteniment­o del bonus e di stoppare pertanto la richiesta. Cosa che è avvenuta. Per cui siamo in presenza di una domanda che è morta sul nascere. È una domanda che non esiste». Il governator­e rinnova l’appello al presidente dell’inps Pasquale Tridico perché tutti gli elenchi vengano resi noti «perché sono segreti di Pulcinella» chiosa il governator­e.

Torna a sperare Forcolin, sostenuto, anche formalment­e, con una lettera aperta al governator­e e firmata «la base del Veneto Orientale» che chiede siano le urne a decidere sull’onestà del suo vice. Lui, da parte sua, dice all’ansa: «Conto nelle prossime ore di incontrare il Presidente Zaia. Non ho mai incassato alcun bonus ed ho, carte alla mano, bloccato l’invio di ulteriore documentaz­ione all’inps dopo aver saputo che dal mio studio associato erano state inoltrate richieste a favore di tutti noi soci e dei clienti aventi titolo. Tutto ciò ha bloccato all’origine l’effetto della richiesta». Un distinguo che potrebbe pesare.

Sono in pochi a commentare in Lega, troppo spinosa la vicenda. Il capogruppo del Carroccio in Regione e membro del direttorio Nicola Finco si attiene alla linea del commissari­o: «Umanamente dispiace molto ma c’è una questione morale».

Il posto in lista Decisione ufficiosa e non ancora ufficiale ma la retromarci­a pare difficile: i tre sono fuori

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(foto Zanfron) A Cortina Francesco Chiamulera, organizzat­ore di Una Montagna di Libri, il governator­e Luca Zaia e il giornalist­a del Corriere della Sera Giovanni Viafora ieri sera a Cortina

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