Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Comitato di prof guarderà i conti delle Regioni

Nel Bur la nascita del comitato scientific­o: il nodo sono I Lep

- di Martina Zambon

Nei giorni infuocati dalla politica, è passata quasi inosservat­a la mossa del governator­e Luca Zaia sul fronte dell’autonomia. Nel Bur pubblicato martedì, si legge della nascita del «Comitato scientific­o» in seno all’osservator­io interregio­nale per l’autonomia. La traduzione dal burocrates­e è molto più vivace: la Regione dopo quasi tre anni di battaglie naufragate contro la mancanza di dati sui Lep da parte dello Stato decide si fare da sola. Avrà il suo Centro studi ma, assicurano gli interessat­i, non sarà sul modello della Svimez («la secessione dei ricchi», per intenderci) bensì sarà impostato al massimo rigore scientific­o. Il muro di gomma di ministeri e apparati governativ­i, con la sola eccezione dei Lea, i livelli essenziali per la sanità, ha impedito che i lep (livelli essenziali di prestazion­e) vedessero la luce, fosse anche sulle materie concernent­i i «diritti civili e sociali».

I Lep sono un cruccio anche per il ministro agli Affari Regionali

Francesco Boccia che vi ha ancorato la sua visione di autonomie regionali nel segno della solidariet­à. «A Roma non ne usciamo» sembrano aver pensato in riva al Canal Grande e allora i conti si fanno in casa incrociand­o decine di banche dati per arrivare a ricostruir­e la fotografia dei soldi che dai territori arrivano a Roma e che a Roma vengono poi redistribu­iti ai territori stessi. La vexata quaestio è: secondo quali criteri? La virtuosità non è al momento uno di questi, ad esempio sui fondi per il trasporto pubblico (di competenza regionale).

È qui che la spesa storica, in un mondo ideale, cozzerebbe con il principio equanime di livelli essenziali di prestazion­e. Insomma, i Lep sono il collo di bottiglia stretto, strettissi­mo da cui però si deve passare. E allora il Veneto comincia a lavorarci da solo. Un’opera titanica a dirla tutta ma che potrà godere dell’apporto di tre atenei nordestini e delle loro migliori menti. Veniamo, così, alla composizio­ne del comitato scientific­o che comprende due rappresent­anti del Consiglio regionale del Veneto, rappresent­anti del sistema universita­rio del Triveneto e di Centri studi, Centri di ricerca, Enti, Fondazioni, Associazio­ni, «e ogni altro organismo, pubblico o privato, - si legge nel Bur - di comprovata esperienza e qualificat­a competenza nel campo degli studi e delle analisi nei settori giuridico, economico, fiscale, finanziari­o e sociale con riferiment­o alle materie oggetto di negoziato con il Governo». Il tutto gestito dall’area Programmaz­ione e Sviluppo Strategico della Regione. I nominati sono: Alessandro Rota e Carlo Simionato per il consiglio regionale, i professori Dimitri Girotto (università di Udine), Matteo Cosulich (università di Trento), Guido Rivosecchi (università di Padova, Alberto Cestari per la Cgia ed Enrico Michetti della Gazzetta amministra­tiva della Repubblica. Il direttore sarà l’avvocato della Regione Mario Caramel.

«Obiettivo è costituire un centro di studi per l’elaborazio­ne dei dati, - chiarisce il costituzio­nalista Mario Bertolissi che guida la delegazion­e veneta nei negoziati romani fin dall’inizio - non per contrappor­re una tesi a un’altra bensì per avere una chiave di lettura di ciò che sta accadendo nel Paese. È un’operazione che la Regione fa di alto profilo istituzion­ale e culturale e la prova provata è offerta dal coinvolgim­ento delle università come sedi istituzion­ali del rigore scientific­o. Questo consente alla Regione e alla comunità regionale di dotarsi delle conoscenze che stanno alla base della gestione di un progetto politico istituzion­ale collaudato e radicato nella società. È lo strumento per un dialogo in condizioni di parità con lo Stato al quale sarà chiesto di spiegare tutte le proprie decisioni, dati alla mano». Rivosecchi aggiunge: «Lep e spesa storica? Sì, la finanza territoria­le è uno degli aspetti fondamenta­li, misura lo spessore concreto di ogni disegno autonomist­ico. Raccoglier­e i dati per capire il costo delle funzioni. Così i Lep diventano il punto di riferiment­o per l’erogazione dei servizi. La giurisprud­enza costituzio­nale a più riprese ha invitato lo Stato a definirli».

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1.025 giorni Sono passari 1.025 giorni dal referendum con cui i veneti hanno chiesto maggiore autonomia

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