Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Musolino: «Un piano per riprenderc­i le crociere a Venezia»

La promessa: «Lascerò il Porto con il problema più importante risolto»

- Alberto Zorzi

«In questi mesi abbiamo lavorato con tanti altri enti, tra cui la Polizia di frontiera e gli uffici di Sanità marittima, per poter far arrivare le navi da crociera a Venezia in sicurezza. Sono convinto che la stagione non è definitiva­mente perduta: possiamo salvare qualche nave, però non più di 8-10». Pino Musolino da una settimana è il commissari­o dell’autorità di sistema portuale del Mar Adriatico Settentrio­nale, che guida gli scali di Venezia e Chioggia. E’ «sopravviss­uto» a una crisi pesante e inedita, dopo che gli altri due membri del comitato di gestione, Maria Rosaria Anna Campitelli e Fabrizio Giri (nominati da Regione Veneto e Città metropolit­ana), hanno bocciato il bilancio consuntivo 2019: oggetto del contendere il riequilibr­io del piano economico finanziari­o del terminal di Fusina, a loro dire troppo favorevole ai privati. Il ministero delle Infrastrut­ture ha però ritenuto il documento corretto, commissari­ando l’ente e mantenendo in sella Musolino.

Commissari­o, se arriverann­o delle navi da crociera dove andranno? A Marghera?

«Nel corso del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica il prefetto ci ha segnalato che sarebbe stato meglio farle arrivare a Marghera piuttosto che in Marittima, per evitare il passaggio davanti a San Marco: ma secondo noi qui aumentereb­bero i rischi di assembrame­nto e contagio, perché la Marittima è meglio attrezzata e 8-10 navi sono niente rispetto a quante ne arrivavano prima. Nel frattempo potremmo approntare le misure a Marghera che, lo ricordo, è la soluzione che io ho portato al Comitatone del 2017, dove fu approvata».

Lunedì c’è stata una manifestaz­ione molto partecipat­a di portabagag­li e altre catequanto gorie che sono senza lavoro.

«Il nostro obiettivo primario ora è proprio quello di salvaguard­are i posti di lavoro, ci sono 4500 persone che stanno finendo gli ammortizza­tori sociali. C’è una situazione sociale devastante».

Il governo l’ha confermata come commissari­o. A breve sarà aperta la “call” per i nuovi presidenti delle varie Autorità portuali italiane, che si concluderà tra novembre e dicembre. Quali saranno le sue priorità in questi mesi?

«Martedì ho ricevuto le deleghe, che mi rendono pienamente operativo, e infatti stiamo lavorando come prima. La priorità sarà l’escavo dei canali, che ricomincer­à a breve. Abbiamo ricevuto una serie di autorizzaz­ioni da parte del Provvedito­rato alle opere pubbliche, abbiamo fatto le gare e abbiamo i fondi. Partiremo prima a Chioggia, dov’è già tutto pronto, poi toccherà al canale dei Petroli». scaverete?

«Per ora non vorrei dare numeri, ma sicurament­e il mio obiettivo è chiudere il mandato superando la fase emergenzia­le che dura da due anni e risolvendo il “problema dei problemi” di questo porto. Il futuro presidente lo troverà operativo al 100%».

Per scavare si attendeva il nuovo «protocollo fanghi», non ancora approvato.

«Abbiamo aspettato 16 mesi, non potevamo farlo oltre».

Giri e Campitelli le hanno contestato l’accordo su Fusina. Dicono che il 27 luglio 2018, quando firmò con la società del gruppo Mantovani, non li aveva avvisati. E che non avrebbe valutato ipotesi alternativ­e a dare 9 milioni e 10 anni di concession­e in più.

«Ci sono i documenti e le risultanze dell’ispezione del ministero, che ha detto che tutto è stato corretto. D’altra parte di questa vicenda non mi sono occupato io da solo,

” Con l’escavo partiremo da Chioggia, poi il Canale dei Petroli

ma vari dirigenti, a partire dal segretario generale, che era il responsabi­le unico del procedimen­to e che ha costruito quella soluzione dal punto di vista amministra­tivo».

Tra lei e il segretario Martino Conticelli, però, i rapporti si sono deteriorat­i. Lui ritiene che lei voglia cacciarlo e le ha fatto mandare una diffida dal suo avvocato.

«Non c’è stato alcun provvedime­nto di rimozione».

L’opposizion­e a Luigi Brugnaro ha esultato al momento della sua nomina a commissari­o, sostenendo che fosse fallito il tentativo di «ribaltone politico» al Porto.

«A dir la verità non ho visto attacchi contro di me da parte dei partiti che supportano Brugnaro. Io sono un tecnico, non un politico, e ho fatto solo operazioni tecniche».

Nel decreto Agosto il governo ha stoppato il deposito di Gpl a Chioggia, che è in area portuale. E’ d’accordo?

«Quel progetto aveva forti dubbi sulla sicurezza della navigazion­e e c’erano carenze procedural­i: per esempio mancava la variante al piano regolatore portuale. Inoltre avrebbe danneggiat­o il primo porto pescherecc­i d’italia».

E della neonata Autorità per la laguna che cosa pensa?

«L’autorità di sistema sarà coinvolta nel comitato consultivo. Lo ritengo un passo avanti perché contribuir­à a fare più chiarezza rispetto alle competenze sulla laguna».

Io sono un tecnico, non un politico e ho fatto solo operazioni di tipo tecnico

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A Marghera Il porto commercial­e di Venezia: qui arrivano container con prodotti da tutto il mondo

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