Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Musolino: «Un piano per riprenderci le crociere a Venezia»
La promessa: «Lascerò il Porto con il problema più importante risolto»
«In questi mesi abbiamo lavorato con tanti altri enti, tra cui la Polizia di frontiera e gli uffici di Sanità marittima, per poter far arrivare le navi da crociera a Venezia in sicurezza. Sono convinto che la stagione non è definitivamente perduta: possiamo salvare qualche nave, però non più di 8-10». Pino Musolino da una settimana è il commissario dell’autorità di sistema portuale del Mar Adriatico Settentrionale, che guida gli scali di Venezia e Chioggia. E’ «sopravvissuto» a una crisi pesante e inedita, dopo che gli altri due membri del comitato di gestione, Maria Rosaria Anna Campitelli e Fabrizio Giri (nominati da Regione Veneto e Città metropolitana), hanno bocciato il bilancio consuntivo 2019: oggetto del contendere il riequilibrio del piano economico finanziario del terminal di Fusina, a loro dire troppo favorevole ai privati. Il ministero delle Infrastrutture ha però ritenuto il documento corretto, commissariando l’ente e mantenendo in sella Musolino.
Commissario, se arriveranno delle navi da crociera dove andranno? A Marghera?
«Nel corso del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica il prefetto ci ha segnalato che sarebbe stato meglio farle arrivare a Marghera piuttosto che in Marittima, per evitare il passaggio davanti a San Marco: ma secondo noi qui aumenterebbero i rischi di assembramento e contagio, perché la Marittima è meglio attrezzata e 8-10 navi sono niente rispetto a quante ne arrivavano prima. Nel frattempo potremmo approntare le misure a Marghera che, lo ricordo, è la soluzione che io ho portato al Comitatone del 2017, dove fu approvata».
Lunedì c’è stata una manifestazione molto partecipata di portabagagli e altre catequanto gorie che sono senza lavoro.
«Il nostro obiettivo primario ora è proprio quello di salvaguardare i posti di lavoro, ci sono 4500 persone che stanno finendo gli ammortizzatori sociali. C’è una situazione sociale devastante».
Il governo l’ha confermata come commissario. A breve sarà aperta la “call” per i nuovi presidenti delle varie Autorità portuali italiane, che si concluderà tra novembre e dicembre. Quali saranno le sue priorità in questi mesi?
«Martedì ho ricevuto le deleghe, che mi rendono pienamente operativo, e infatti stiamo lavorando come prima. La priorità sarà l’escavo dei canali, che ricomincerà a breve. Abbiamo ricevuto una serie di autorizzazioni da parte del Provveditorato alle opere pubbliche, abbiamo fatto le gare e abbiamo i fondi. Partiremo prima a Chioggia, dov’è già tutto pronto, poi toccherà al canale dei Petroli». scaverete?
«Per ora non vorrei dare numeri, ma sicuramente il mio obiettivo è chiudere il mandato superando la fase emergenziale che dura da due anni e risolvendo il “problema dei problemi” di questo porto. Il futuro presidente lo troverà operativo al 100%».
Per scavare si attendeva il nuovo «protocollo fanghi», non ancora approvato.
«Abbiamo aspettato 16 mesi, non potevamo farlo oltre».
Giri e Campitelli le hanno contestato l’accordo su Fusina. Dicono che il 27 luglio 2018, quando firmò con la società del gruppo Mantovani, non li aveva avvisati. E che non avrebbe valutato ipotesi alternative a dare 9 milioni e 10 anni di concessione in più.
«Ci sono i documenti e le risultanze dell’ispezione del ministero, che ha detto che tutto è stato corretto. D’altra parte di questa vicenda non mi sono occupato io da solo,
” Con l’escavo partiremo da Chioggia, poi il Canale dei Petroli
ma vari dirigenti, a partire dal segretario generale, che era il responsabile unico del procedimento e che ha costruito quella soluzione dal punto di vista amministrativo».
Tra lei e il segretario Martino Conticelli, però, i rapporti si sono deteriorati. Lui ritiene che lei voglia cacciarlo e le ha fatto mandare una diffida dal suo avvocato.
«Non c’è stato alcun provvedimento di rimozione».
L’opposizione a Luigi Brugnaro ha esultato al momento della sua nomina a commissario, sostenendo che fosse fallito il tentativo di «ribaltone politico» al Porto.
«A dir la verità non ho visto attacchi contro di me da parte dei partiti che supportano Brugnaro. Io sono un tecnico, non un politico, e ho fatto solo operazioni tecniche».
Nel decreto Agosto il governo ha stoppato il deposito di Gpl a Chioggia, che è in area portuale. E’ d’accordo?
«Quel progetto aveva forti dubbi sulla sicurezza della navigazione e c’erano carenze procedurali: per esempio mancava la variante al piano regolatore portuale. Inoltre avrebbe danneggiato il primo porto pescherecci d’italia».
E della neonata Autorità per la laguna che cosa pensa?
«L’autorità di sistema sarà coinvolta nel comitato consultivo. Lo ritengo un passo avanti perché contribuirà a fare più chiarezza rispetto alle competenze sulla laguna».
”
Io sono un tecnico, non un politico e ho fatto solo operazioni di tipo tecnico