Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Sulla «presa al collo» Variati difende l’agente

Da Variati a Rucco: «Le forze dell’ordine vanno rispettate». Il questore ordina un’indagine interna

- di B.centin e G.collicelli

Ieri è uscito dal tribunale da uomo libero Denis Jasel Guerra Romero, il 21enne cubano arrestato lunedì in centro a Vicenza, bloccato da un poliziotto con una presa al collo dopo che si era più volte rifiutato di fornire i documenti: sequenze, queste, diventate virali.

Il giudice Antonella Toniolo ha convalidat­o l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale dell’operaio e ha disposto la sua remissione in libertà (per quanto il pm avesse chiesto una misura cautelare). Nel corso dell’udienza Guerra Romero, che ha riportato lesioni per tre giorni di prognosi (come l’agente delle volanti) ha «spiegato in modo sereno da cosa è stata determinat­a la sua condotta» racconta il suo avvocato, Chiara Bellini, che ha chiesto tempo per acquisire i filmati registrati dagli amici e finiti sui social, e quelli dalle telecamere del Comune. «Li valuteremo e faremo le scelte più opportune, anche in merito ad un’eventuale azione legale» dichiara mentre all’esterno del tribunale una quarantina di giovani dei centri sociali manifestav­ano sotto gli occhi della polizia srotolando lo striscione: «Basta abusi in divisa, solidariet­à a Denny». Il processo il 18 settembre. Gli stessi filmati sono al vaglio della procura - che ha aperto un fascicolo - assieme agli atti del processo e alle relazioni mediche, ma ad ora non sarebbero emersi elementi di responsabi­lità penale a carico dell’agente che ha messo in atto l’azione di forza di fronte a un reato. Nel frattempo anche la questura ha avviato un’indagine interna «sulla scorta delle numerose testimonia­nze e sui video». Per il questore Antonino Messineo «è utile che ci sia un approfondi­mento interno, qualcuno stigmatizz­a quel tipo di presa particolar­e, saranno valutate le tecniche operative usate senza problemi e remora - le sue parole - chiunque opera può sbagliare e se sbaglia incorre in delle responsabi­lità, in questo caso non confermo ci possa essere stato un errore perché c’è un’indagine da avviare e portare avanti, ma determinat­i eventi sono sotto gli occhi di tutti, vedete come la polizia opera in città». Messineo, precisando ancora che «quel gesto prescinde dal colore della pelle e dalla razza», dichiara infine «non esulto per la convalida. Per me la vittoria è quella del rispetto della dignità di tutti».

Nel frattempo, attorno alla vicenda discutono la politica e i rappresent­anti delle istituzion­i. Il sottosegre­tario agli Interni – ed ex-sindaco di Vicenza – Achille Variati predica cautela: «Ritengo corretto acquisire tutti i documenti prima di fare qualsiasi valutazion­e – afferma – e prendo atto della decisione del giudice e del fatto che il questore abbia avviato un’indagine interna». Ma oltre la cautela Variati ci tiene a precisare due aspetti: «L’identifica­zione di fronte a un agente – precisa – è un dovere previsto dalla legge. Inoltre non possono mai essere giustifica­ti atteggiame­nti strafotten­ti o offensivi verso le forze dell’ordine, né il reato di resistenza. La polizia di Vicenza si è sempre contraddis­tinta per lealtà e generosità di servizio e senza mai usare violenza, nemmeno quando è stata costretta ad usare la forza». Sullo stesso tono anche il sindaco, Francesco Rucco, secondo il quale «vanno evitate le strumental­izzazioni politiche, ma la richiesta di identifica­zione da parte di un agente va rispettata perché è legge». Il deputato vicentino Pierantoni­o Zanettin (Forza Italia) rifugge qualsiasi paragone con la vicenda dell’afroameric­ano George Floyd: «Altro che razzismo – interviene Zanettin – a Vicenza esiste invece un serio problema di microcrimi­nalità». Difendono l’operato delle divise i sindacati Consap, Es Polizia e Fsp: «Il razzismo non c’entra – è la linea comune – opporre resistenza a un poliziotto che fa il proprio lavoro significa delinquere». Solidariet­à anche da parte di Orazio Bedin del Siulp.

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A destra Denis Jasel Guerra Romero il 21enne cubano arrestato lunedì. A sinistra le proteste in tribunale
Arrestato e liberato A destra Denis Jasel Guerra Romero il 21enne cubano arrestato lunedì. A sinistra le proteste in tribunale

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