Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Io non ho deriso nessuno, mi sono sentito prevaricato»
Lasciata l’aula del tribunale sotto il flash dei fotografi, è tornato in questura per ritirare il verbale e poi riabbracciare gli amici che lo aspettavano all’esterno. In settembre il processo.
Romero, come si sente? «Questa vicenda mi ha segnato, sono molto scosso e anche un po’ preoccupato di uscire ancora di casa».
Teme ripercussioni per il lavoro?
«Faccio l’operaio in una ditta di Breganze e ora sono in ferie. Al lavoro mi conoscono, sanno che sono pacifico e rispettoso. Spero di no».
Stando all’accusa però non sarebbe stato così rispettoso con gli agenti lunedì..
«Io rispetto le forze dell’ordine, fino a tre giorni fa non ho mai avuto problemi. A maggio, post lockdown, mi hanno fermato per un controllo e ho fornito i documenti senza problemi».
Ma in piazza Castello si è rifiutato, perché?
«Prima mi ha strattonato e aggredito e solo poi mi ha chiesto i documenti. Mi sono sentito prevaricato»
Al giudice ha riportato questa versione dei fatti?
«Sì, ho spiegato anche che ridevo perché un passante aveva pestato le scarpe nuove al mio amico che ha reagito con un urletto, quelle risate non erano per gli agenti. Non li ho derisi»
In tribunale ha parlato con l’agente della presa?
«No, gli avrei detto che mi dispiace se ha frainteso il mio atteggiamento ma ritengo corretto che gli agenti rispettino le altre persone. Mi riservo di fare una causa».
Ritiene che possa aver agito per razzismo?
«Voglio credere che non c’entri il razzismo in questa vicenda».
Cosa pensa la sua famiglia?
«Mio padre è preoccupato».
E le persone che le stanno attorno?
«Ieri mi hanno restituito il cellulare e ho trovato moltissimi messaggi di solidarietà e vicinanza».