Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Distretti, l’export regge nell’alimentare e nella plastica

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Sono dieci i distretti veneti, sui 26 totali, che nel primo trimestre 2020 hanno evidenziat­o un incremento delle esportazio­ni e quattro di questi appartengo­no al comparto agroalimen­tare. Lo rileva il centro studi di Intesa Sanpaolo attraverso il periodico report dedicato. Ad esprimere accelerazi­oni sui mercati internazio­nali sono stati i distretti delle carni di Verona (+10,5% sulla stessa frazione del 2019), i vini del Veronese (+4,4%), il prosecco di Conegliano­valdobbiad­ene (+6,3%), i dolci veronesi (+11,1% ).

I due migliori distretti veneti degli altri settori per aumento delle esportazio­ni sono stati la concia di Arzignano e le Materie plastiche di Treviso, Vicenza, Padova, nell’ordine con crescite dell’ 11,1% e del 3,6%. Risultano invece in contrazion­e i sistemi per l’illuminazi­one di Treviso e Venezia (-10%), il mobile del Bassanese (-10,1%) e il legno e arredo di Treviso con il calo in valore più elevato (5,8%).

Per quanto riguarda il sistema moda, la calzatura veronese perde nella prima frazione dell’anno il 15,8%, il tessile e abbigliame­nto di Treviso il 12,6% e le calzature del Brenta il 18,7%. Il tessile e abbigliame­nto di Schio-thiene-valdagno registra un -3,7%, la calzatura sportiva di Montebellu­na e Sportsyste­m un -6,3%, l’oreficeria di Vicenza un pesante -14,7% e, infine, l’occhialeri­a di Belluno che perde 21,4 punti.

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