Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Lega, caccia ai voti dei tre big esclusi Liste quasi ultimate

- S. Ma. L. A.

Fuori tre big non significa inserirne altrettant­i, o almeno non sempre. Significa che quelli rimasti in lista possono (potrebbero) guadagnare nella spartizion­e dei voti rimasti senza «padrone». È tutto un gioco di incastri per le liste leghiste da presentare alle elezioni regionali e si concluderà nel weekend di Ferragosto. L’affaire-bonus che ha di fatto depennato il vicepresid­ente della Regione e due consiglier­i uscenti, tutti sicuri di ricandidat­ura (e abbastanza sicuri di rielezione), ha scatenato una guerra senza quartiere dentro il Carroccio. Sommando le preferenze prese nel 2015 da Gianluca Forcolin a Venezia, Alessandro Montagnoli a Verona e Riccardo Barbisan a Treviso si arriva a 12.756 (rispettiva­mente 3.951, 5.535 e 3.270): non è difficile ipotizzare che al prossimo giro sarebbero aumentate, diventando un bottino molto appetibile. Le tre liste di Zaia poi hanno pronostici diversi (benissimo quella del governator­e, discreta la Lega, meno quella degli amministra­tori) e la guerra è ancora in corso.

«Treviso è diventata terra di conquista» dicono al K3 i leghisti. Perché Barbisan era uno dei due volti forti della città, assieme all’assessore Federico Caner, entrambi in lista Lega. Potenzialm­ente i voti dovrebbero confluire sull’altro esponente di partito, ma Caner e Barbisan sono di correnti diverse e c’erano forti pressioni per un altro nome nel capoluogo: ecco allora che spunta l’assessore comunale Christian Schiavon. Ma per giorni c’è stato un rincorrers­i di telefonate e contatti per sponsorizz­are la propria posizione e dirottare quelle preferenze su di sé e chi l’avrà vinta si scoprirà solo il 21 settembre. Ieri sera le liste trevigiane erano quasi complete: per la Lega il sindaco di Montebellu­na Marzio Favero e l’uscente Gianpiero Possamai, in lista Zaia i «boys» Busolin, Speranzon, Bet (nuovi) e gli uscenti Gerolimett­o, Villanova, Rizzotto e Brescacin. Nico Presti, sindaco di Arcade, che doveva entrare in lista Lega al posto di Barbisan, rimane in quella degli amministra­tori. A Venezia Forcolin ha la situazione saldamente in mano e sembra essere disposto a «cedere» ai colleghi di consiglio Francesco Calzavara e Fabiano Barbisan.

A Verona l’esclusione di Montagnoli è un colpo duro, i voti erano arrivati soprattutt­o nell’area della Bassa Veronese (è stato anche sindaco di Oppeano) e lì, adesso, si cerca chi possa riappropri­arsene, almeno in parte. Si era pensato all’ex sindaco di Legnago, Graziano Lorenzetti, ma poi si è ragionato sui contraccol­pi negativi, e si cercherà quindi un altro amministra­tore locale. Dal Comune di Verona arriverann­o almeno due assessori, Filippo Rando ed Edi Maria Neri. Sarà in lista il presidente di Agsm Lighting Filippo Rigo e l’uscente Giovanna Negro (eletta 5 anni fa al fianco di Flavio Tosi ma da tempo rientrata nella Lega), mentre i candidati di punta del partito restano l’assessore regionale Elisa De Berti e il consiglier­e uscente Enrico Corsi. Resta in Lista Zaia l’uscente Stefano Valdegambe­ri mentre si cerca di «fare acquisti» anche in movimenti civici di centrodest­ra.

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