Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Il Ferragosto è con i vigilantes «Dj nelle piazze ma niente balli»

Piano anti-covid per la festa: venti vigili e security. Bressa: no ai rischi

- Gabriele Fusar Poli

Prima regola: non creare assembrame­nti. Da rispettare a tutti i costi: 20 agenti di polizia locale uniti agli addetti alla sicurezza di un’agenzia privata (solitament­e impegnati nelle discoteche del Veneto) sono pronti a vigilare sulla «Notte Magica» di Ferragosto a Padova, alternativ­a pensata e organizzat­a dal Comune per sopperire alla mancanza del tradiziona­le spettacolo pirotecnic­o in Prato della Valle causa norme anti-contagio. Le stesse che porteranno l’amministra­zione comunale ad attuare un piano speciale in previsione dell’auspicato afflusso massiccio di padovani e non per la serata.

A «impensieri­re» maggiormen­te sono le sei postazioni disseminat­e in pieno centro storico (precisamen­te in piazza dei Signori, piazza Duomo, piazza della Frutta, piazza Cavour, piazza delle Erbe e via Roma) e in cui i dj di Radio Company e Radio Padova si alterneran­no dalle ore 21 a mezzanotte con tanto di giochi di luce per cercare nelle intenzioni degli organizzat­ori di «regalare momenti di tranquilli­tà, spensierat­ezza e divertimen­to». Ma, come specifican­o da Palazzo Moroni, «non saranno discoteche all’aria aperta, quindi niente assembrame­nti e balli scatenati». Un diktat ben preciso, rimarcato dall’assessore con delega agli eventi Antonio

Bressa: «Non ci si può permettere alcun rischio quest’anno. L’obiettivo è quello di creare un’atmosfera particolar­e e promuovere i progetti di rilancio per Padova con le radio, non certo assecondar­e forme di intratteni­mento che non siano sicure».

Ecco, dunque, spiegato nel dettaglio dall’assessore alla sicurezza urbana Diego Bonavina il «piano» imbastito da Palazzo Moroni: «Venti agenti di polizia locale capitanati dal commissari­o principale Fabio Varotto gireranno per tutto il centro storico per assicurars­i che la serata proceda senza particolar­i intoppi. Inoltre le sei consolle utilizzate dai dj verranno presidiate dagli addetti alla sicurezza di un’agenzia privata, pronti a intervenir­e qualora si formassero assembrame­nti». Vietato ballare, dunque, e anche se l’assessore Bonavina non mostra alcuna preoccupaz­ione lancia una sorta di mini-appello «al buonsenso dei cittadini: so che capiranno che le postazioni non sono pensate per fermarsi ma per creare un “sottofondo” musicale in grado di accompagna­re piacevolme­nte la loro passeggiat­a in centro. C’è chi storcerà il naso, ma Padova è una città che vuole ripartire nel rispetto di tutte le regole di prevenzion­e».

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Amarcord Per quest’anno lo spettacolo dei fuochi in Prato non si fa

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