Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Il Ferragosto è con i vigilantes «Dj nelle piazze ma niente balli»
Piano anti-covid per la festa: venti vigili e security. Bressa: no ai rischi
Prima regola: non creare assembramenti. Da rispettare a tutti i costi: 20 agenti di polizia locale uniti agli addetti alla sicurezza di un’agenzia privata (solitamente impegnati nelle discoteche del Veneto) sono pronti a vigilare sulla «Notte Magica» di Ferragosto a Padova, alternativa pensata e organizzata dal Comune per sopperire alla mancanza del tradizionale spettacolo pirotecnico in Prato della Valle causa norme anti-contagio. Le stesse che porteranno l’amministrazione comunale ad attuare un piano speciale in previsione dell’auspicato afflusso massiccio di padovani e non per la serata.
A «impensierire» maggiormente sono le sei postazioni disseminate in pieno centro storico (precisamente in piazza dei Signori, piazza Duomo, piazza della Frutta, piazza Cavour, piazza delle Erbe e via Roma) e in cui i dj di Radio Company e Radio Padova si alterneranno dalle ore 21 a mezzanotte con tanto di giochi di luce per cercare nelle intenzioni degli organizzatori di «regalare momenti di tranquillità, spensieratezza e divertimento». Ma, come specificano da Palazzo Moroni, «non saranno discoteche all’aria aperta, quindi niente assembramenti e balli scatenati». Un diktat ben preciso, rimarcato dall’assessore con delega agli eventi Antonio
Bressa: «Non ci si può permettere alcun rischio quest’anno. L’obiettivo è quello di creare un’atmosfera particolare e promuovere i progetti di rilancio per Padova con le radio, non certo assecondare forme di intrattenimento che non siano sicure».
Ecco, dunque, spiegato nel dettaglio dall’assessore alla sicurezza urbana Diego Bonavina il «piano» imbastito da Palazzo Moroni: «Venti agenti di polizia locale capitanati dal commissario principale Fabio Varotto gireranno per tutto il centro storico per assicurarsi che la serata proceda senza particolari intoppi. Inoltre le sei consolle utilizzate dai dj verranno presidiate dagli addetti alla sicurezza di un’agenzia privata, pronti a intervenire qualora si formassero assembramenti». Vietato ballare, dunque, e anche se l’assessore Bonavina non mostra alcuna preoccupazione lancia una sorta di mini-appello «al buonsenso dei cittadini: so che capiranno che le postazioni non sono pensate per fermarsi ma per creare un “sottofondo” musicale in grado di accompagnare piacevolmente la loro passeggiata in centro. C’è chi storcerà il naso, ma Padova è una città che vuole ripartire nel rispetto di tutte le regole di prevenzione».