Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Ore 18, movida e mascherina E tutti sono ligi
«Sembra un po’ strano, come se il virus uscisse di casa alle 18...», qualche dubbio c’è ma quando a Jesolo, alle 18, scatta l’ora X, tutti indossano la mascherina all’aperto, come prevede il nuovo decreto governativo. Tutti, o quasi.
Quando scocca l’ora «x» su Jesolo sta ancora piovigginando. Le strade sono colme di auto che lasciano la città mentre il lungomare e via Bafile iniziano a popolarsi di turisti con la gola arsa che reclama uno spritz e il respiro costretto dentro una mascherina. Alle 18.01 la maggior parte nasconde bocca e naso dietro una chirurgica, una Ffp2 o una lavabile e chi non lo fa la indossa intorno al gomito o ce l’ha nascosta da qualche parte. «Eccola qui» dice Leonardo sfoderandola dalla tasca dei pantaloni. Diciotto anni appena compiuti, il giovanissimo è arrivato in piazza Mazzini da Treviso con un gruppo di amici. «Io la metto, per carità, però mi sembra una regola assurda – commenta -. È come dire che il virus prima delle 18 non c’è». Un’opinione condivisa da molti ragazzi che popolano una delle piazze dove si concentra buona parte della movida jesolana. «Se serve a contenere la diffusione del virus va benissimo, l’importante è che siano tutti attenti – aggiunge un altro –. Invece molti non lo sono».
I punti di aggregazione non mancano e, di conseguenza, il rischio di assembramenti. Tuttavia con il passare dei minuti e l’aumentare dei turisti a zonzo per la strada cresce anche il numero di mascherine. All’ingresso della Capannina Beach inizia a formarsi un serpentone di ragazzi che attendono il via libera dell’addetto alla sicurezza per varcare la soglia. Non ce n’è uno a volto scoperto nonostante in alcuni casi la distanza tra loro superi anche il metro. E non appena quattro di nuovi senza mascherina si aggiungono alla coda è il buttafuori a ricordare l’entrata in vigore del nuovo decreto: ordine rispettato in un baleno.
Certo non è ovunque così, non tutti rispettano le regole. E non tutti sanno nemmeno quali siano: «Nessuno ci ha informati – spiega gentilmente il signor Lange dalla Germania
-. Mia moglie ha le mascherine in borsa perché sappiamo che si devono indossare nei luoghi chiusi ma non ero al corrente che da oggi fosse obbligatorio anche all’esterno». Assicurano che la indosseranno. Lo fanno invece subito dei ragazzi di Mestre che si godono il tramonto palleggiando fronte mare: «Non sapevamo fossero già le 18 – spiega uno di loro -. Certo che adesso, quando l’estate è finita, ha poco senso. Avrei capito piuttosto non avessimo mai potuto toglierla».
Pochi metri più in là, anche al chiosco Zio Berto inizia l’happy hour. «Per noi non cambia molto – spiega Nicolò, uno dei gestori – Significherà solo stare ancora più attenti quando i clienti entrano perché, trovandoci in spiaggia, sono pochi quelli che portano con sé la mascherina».