Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Mambolosco, la scalata record del rapper

Il rapper vicentino scala la classifica «Questa è la città più americana Ho chiuso il mio album in extremis»

- Verni

Singoli da milioni di view come Twerk e Lento, l’album pubblicato l’anno scorso Arte e ora, in compagnia di Boro Boro, il nuovo «Caldo» che ha debuttato al quarto posto della classifica Fimi superando perfino l’ultimo disco di Bob Dylan. Il rapper vicentino Mambolosco ha forse lo stile più internazio­nale tra chi fa trap in Italia, regalando alla sua musica sfumature R&B e latine.

Iniziamo da «Caldo», come è stato fare un album in due, assieme a Boro Boro?

«È stato divertente, prima che ci fosse il lockdown siamo andati a Barcellona, in una villa, e abbiamo lavorato da zero all’album».

Eravate lì per il lockdown? «No, a Barcellona abbiamo scritto e buttato giù lo scheletro di tutti i pezzi sulle basi fatte dai producer. Per fortuna siamo riusciti a tornare in Italia in extremis e poi il disco l’abbiamo finito e chiuso a distanza».

Il suo nome di battesimo è William Miller III Hickman, Mambolosco come e quando l’ha scelto?

«Da ragazzo ero in America dai miei cugini. Mi presentava­no ai loro amici ma non credevano che venissi dall’italia e chiedevano sempre se arrivassi dalla cittadina di Italy in Texas. Mi prendevano in giro chiamandom­i “Mambo italiano”, come la famosa canzone, poi il “losco” l’ho aggiunto io».

La Sugo Gang quanto è stata ed è importante per il suo lavoro?

«La Sugo è fondamenta­le. Siamo un collettivo del Vicentino nato nel 2017: qui stiamo benissimo, lavoriamo bene, non ci sposteremm­o mai perché ci siamo creati il nostro spazio».

Nascere a Vicenza è stato d’aiuto o un ostacolo al suo lavoro?

«Vicenza è la città più americana d’italia per via delle basi Usa. Mio papà era un solda

to della Ederle, mia mamma è italiana, sono nato vivendo le due culture, ho perfino fatto le superiori dentro la caserma. Guardando il bicchiere mezzo pieno, sono contento di essere nato qui dove posso fare il rapper vivendo all’italiana. Magari in America sarei potuto diventare più famoso o ricco, ma con il rischio di essere già morto o incarcerat­o».

Facendo un passo indietro quali sono gli artisti, i musicisti, che la hanno portata a fare questo mestiere?

«Sono cresciuto ascoltando solo hip hop americano: Eminem, 50 Cent, Snoop Dogg, 2Pac, Notorious Big e Dr. Dre».

Quale legame c’è tra lei e i membri della Dark Polo Gang?

«Sono stati i primi a riconoscer­e il mio talento e per questo mi hanno offerto un contratto di management. Siamo amici, c’è un ottimo rapporto».

Vicenza sembra speciale per il rap, oltre a lei e alla Sugo Gang c’è Nitro e Madame per esempio. Quale è il motivo di questa creatività?

«Credo proprio che sia per via della caserma Usa. Anche da ragazzini, anche non volendolo, si respira nell’aria la cultura e la vita americana».

Prossimi progetti dopo «Caldo»?

«Siamo già al lavoro, non si perde un giorno».

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 ??  ?? Hip hop Mambolosco è figlio di un militare della caserma Ederle di Vicenza: è cresciuto tra Vicenza e gli Stati Uniti Il suo nuovo disco «Caldo» è arrivato quarto nella classifica italiana
Tra i suoi amici il collettivo romano Dark Polo Gang
Hip hop Mambolosco è figlio di un militare della caserma Ederle di Vicenza: è cresciuto tra Vicenza e gli Stati Uniti Il suo nuovo disco «Caldo» è arrivato quarto nella classifica italiana Tra i suoi amici il collettivo romano Dark Polo Gang

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