Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Focolaio all’aia nel Trevigiano oltre 30 positivi
Portogruaro, scaricati da un camion 40 clandestini, 30 sono spariti. Gli altri dieci sono negativi al Covid
Altri 63 casi di Covid-19 in Veneto. Il caso più significativo riguarda una delle più grosse industrie per la produzione animale del Veneto, la veronese Aia che firma prodotti come Woody, Spinacine, Bonroll. Nello stabilimento di Vazzola (Treviso), sono stati diagnosticati 30 contagi.
Altri 63 casi di Covid-19 son stati diagnosticati ieri nel Veneto, per un totale di 21.342 dall’inizio dell’emergenza. In isolamento domiciliare ci sono 5948 persone, mentre i ricoveri in reparto salgono a 123 (+2) e in Terapia intensiva a 7 (+1). Le vittime restano 2098, i guariti crescono a 17.583 (+55).
Il caso più significativo riguarda una delle più grosse industrie per la produzione animale del Veneto, la veronese Aia che firma prodotti come Woody, Spinacine, Bonroll. Nello stabilimento di Vazzola (Treviso), sono stati diagnosticati 30 contagi, ma i dipendenti sottoposti a tampone sono solo 150 su 600. L’usl Marca Trevigiana ha disposto uno screening su una situazione potenzialmente esplosiva, tenuta sotto controllo anche dal sindaco e dai sindacati. Tutti assicurano che le misure di prevenzione sono state rispettate e non c’è ancora modo di sapere come sia partito il focolaio, ma la priorità adesso è conoscerne l’estensione e spegnerlo il prima possibile, con isolamenti e un piano massiccio di tamponi. Lo stabilimento trevigiano dell’aia si occupa di macellazione, taglio, disosso, imballo.
Il sindaco di Vazzola, Giovanni Zanon, è venuto a conoscenza del contagio lunedì sera. «Avrei preferito saperlo prima, visto che i primi esiti sono arrivati alla fine della scorsa settimana — commenta — ma l’usl mi ha assicurato che la situazione è sotto controllo». Quando la notizia ha cominciato a diffondersi in paese, Zanon ha inviato una comunicazione a tutti i cittadini. «Devono stare tranquilli, li terrò informati di ogni passaggio — continua —. Si tratta di un caso importante che richiede la massima attenzione. Per ora i medici mi hanno confermato che tutti i positivi sono asintomatici ed è già un buon punto di partenza, nessuno sta male». Cgil, Cisl e Uil hanno una rappresentanza sindacale all’aia, che avverte: «In questo momento in azienda la tranquillità deriva dal fatto che vengono seguite tutte le procedure previste e l’usl sta facendo tutto quello che si deve e si può fare nel limite delle forze in campo».
Preoccupazione anche a Portogruaro. Ieri mattina un camion ha scaricato all’uscita autostradale al confine con Gruaro una quarantina di clandestini, che si sono dispersi. La polizia è riuscita a bloccarne subito cinque, poi nel corso della giornata ne ha rintracciati altri quattro: otto sono pakistani — di questi tre minorenni —, uno è afghano. Sottoposti a tampone rapido, sono risultati tutti negativi al Covid-19, ma resta la preoccupazione per gli oltre trenta che sono riusciti a fuggire.
A Padova invece è stata trovata fortuitamente, dopo lunghe ricerche, la 25enne di origini nigeriane scappata due settimane fa dal reparto di Malattie Infettive dell’ospedale cittadino, dove era stata ricoverata in quanto positiva al coronavirus. La Polfer l’ha fermata mentre era in attesa del treno per un normale controllo dei documenti, salvo poi capire la gravità della situazione una volta immesse le sue generalità nel terminale. La ragazza è stata trasferita in ospedale, dove è stato eseguito un tampone per verificare l’eventuale negativizzazione dal virus, mentre resta il mistero relativo ai suoi spostamenti nelle due settimane di libertà e di conseguenza ai contatti avuti con altre persone.
Fuggita
Trovata dalla Polfer la nigeriana scappata dalle Malattie Infettive di Padova