Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Un’altra rissa a Jesolo, il sindaco chiede i danni

«Fare a botte ormai è la moda del momento»

- Di Giacomo Costa

Jesolo, un’altra rissa nel cuore della movida: un turista altoatesin­o colpito gravemente. L’ira del sindaco: «Oltrepassa­to il limite, chiediamo i danni».

Le urla, gli insulti, le spinte. Poi i calci, le mani che si chiudono a pugno, qualcuno che finisce a terra e viene subito travolto dagli altri, tutti pronti a infierire. La scena ripresa dai cellulari e ieri rimbalzata sui social, per quanto impression­ante, non risulta nuova: è quasi identica a quella immortalat­a appena due mesi fa, sempre a Jesolo, sempre in piazza Mazzini. E non differisce nemmeno dagli scatti rubati durante il pestaggio avvenuto un mese fa, pure questo consumatos­i sul litorale jesolano, anche se nei dintorni di piazza Milano.

L’estate violenta della cittadina balneare continua a riempire gli ospedali: ieri, con le prime luci dell’alba, il pronto soccorso ha accolto un 30enne di Bressanone (Bolzano) ricoverato per una frattura al femore; l’uomo - che ieri ha poi chiesto di essere dimesso per rientrare a casa - è quello uscito peggio dalla mega-rissa scoppiata nella notte tra lunedì e martedì, dopo le due, quando un gruppo di stranieri di origini nordafrica­ne e una comitiva di turisti altoatesin­i è venuto alle mani tra la piazza e i plateatici dei locali. Uno scontro violento, che ha visto coinvolti circa tre decine di ragazzi - e ragazze ultratrent­enni (nel video si vede chiarament­e una giovane che cerca di fare da scudo a un compagno finito a terra e preso a calci).

«Valuteremo la richiesta di risarcimen­to per il danno d’immagine - dice il sindaco Valerio Zoggia - Quanto accaduto mi porta a dire che i giovani hanno perso il senso del limite. Non si può continuare a dare responsabi­lità alla politica o alle forze dell’ordine che stanno dando il massimo per tutelare ordine e sicurezza: litigare e fare a botte sembra la moda del momento, non solo tra i ragazzini: in questo caso stiamo parlando di trentenni». In tutti gli episodi cambiano pochi dettagli: il 21 giugno la rissa aveva coinvolto principalm­ente veneti arrivati dalle altre provincie, il pestaggio del 6 luglio aveva visto un gruppetto di veneziani prendersel­a con uno straniero, questa volta è toccato a due gruppi di trentenni, sempre per ragioni oscure, se non semplici pretesti. Nella stagione delle aggression­i del litorale veneziano si inseriscon­o anche i tanti episodi di violenza consumati tra Chioggia e Sottomarin­a, dove per settimane bande di ragazzini se la sono presa con i loro coetanei arrivati da fuori città.

In questo clima difficile arriva l’affondo di Confcommer­cio, per bocca del delegato comunale di Jesolo Alberto Teso: «Ognuno deve fare il proprio dovere, avevamo detto due mesi fa. Bene, noi lo abbiamo fatto: l’ordinanza anti alcol è in vigore, nessuna delle nostre imprese è mai stata sanzionata per la sua violazione, ma la rissa c’è stata comunque. Significa che è stato qualcun altro a non fare la sua parte, mi riferisco a chi aveva promesso polizia e controlli per tutta l’estate. Dov’erano gli agenti durante la rissa? Perché in piazza non c’era neanche una pattuglia? Stavolta non si può dare la colpa ai locali: se questi erano ubriachi la responsabi­lità non è certo nostra: l’alcool si può benissimo portare da casa, come diciamo da sempre. Qualcuno deve farsi un esame di coscienza».

Gli esercenti della zona, però, forniscono un quadro diverso: Giulia, responsabi­le del Mucho Macho, all’angolo con piazza Mazzini, spiega che tra chiusure, restrizion­i e controlli si è finito per concentrar­e in poche aree di Jesolo troppe persone: «Sono tutti qui perché, ormai, dove possono andare? Noi abbiamo sempre la security alla porta, e tre uomini nel fine settimana, teniamo fuori minorenni e persone in stato alterato, ma ci ritroviamo comunque a dover soccorrere qualcuno, ci è successo solo qualche giorno fa con alcuni stranieri. E questo nonostante carabinier­i e polizia qui si vedano spesso, fino alla chiusura».

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Piazza Mazzini Un frame del video della rissa
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Due momenti della rissa avvenuta a Jesolo in piazza Mazzini, estratti dal video postato sui social network. Due gruppi, in tutto 30 persone, si sono fronteggia­ti: uno di origini nordafrica­ne, l’altro di turisti altoatesin­i. Ferito un trentenne di Bressanone (Bolzano)
Dal video sui social Due momenti della rissa avvenuta a Jesolo in piazza Mazzini, estratti dal video postato sui social network. Due gruppi, in tutto 30 persone, si sono fronteggia­ti: uno di origini nordafrica­ne, l’altro di turisti altoatesin­i. Ferito un trentenne di Bressanone (Bolzano)

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