Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Palù: convivere con il virus

Il virologo: «Ha 10 volte la letalità dell’influenza. I giovani lo diffondono»

- Di Michela Nicolussi Moro

Professor Giorgio Palù, docente emerito di Virologia all’università di Padova, lei sta studiando il Covid-19. Qual è la situazione attuale?

«Dopo aver raggiunto il picco della pandemia, tra marzo e aprile, siamo in fase discendent­e. Il problema è che la curva del contagio non si azzera ma continua ad essere caratteriz­zata da variazioni in salita, soprattutt­o nel fine settimana, e in discesa».

Sono ricomincia­ti i contagi infatti.

«Sì ma adesso tra il 90% e il 95% dei nuovi casi sono asintomati­ci, anche per l’accresciut­a capacità del nostro sistema sanitario di individuar­e e isolare subito i contatti di ogni positivo. Attenzione, però, anche gli asintomati­ci possono contribuir­e a diffondere il coronaviru­s, che resta dieci volte più letale dell’influenza stagionale».

Ma allora non ha perso carica virale?

«Al contrario, non solo non ha perso virulenza rispetto all’origine, ma ora nel mondo ne circola una variante più aggressiva rispetto a quella isolata a Wuhan. A causa di una mutazione, il virus ha acquisito una maggiore capacità di replicarsi nelle cellule e nei tessuti umani».

Eppure si respira da «liberi tutti».

«Ed è sbagliato, lo dico soprattutt­o ai giovani, in questo momento i più esposti, benché siano anche i più resistenti al coronaviru­s. Il loro sistema immunitari­o è maggiormen­te attivo e le cellule nei vari organi e tessuti sono più forti di quelle di un anziano. E’ il motivo per cui i ricoveri sono limitati, soprattutt­o nelle Terapie intensive. Ma ciò non significa che i giovani debbano sentirsi al sicuro, il Covid-19 c’è ancora ed è pandemico, perciò colpisce pure un’aria loro. Magari hanno pochi sintomi, ma sono comunque infettivi».

Ha fatto bene il governo a chiudere le discoteche?

«Eh sì, menomale. Ambienti nei quali si affollano migliaia di persone, senza mascherina, e dove non sappiamo se sia davvero garantito il ricambio d’aria con espulsione forzata e immissione da fuori, sono l’ideale per la diffusione dell’infezione».

L’altro fronte dei nuovi contagi sono i casi di importazio­ne. «Fino a poco tempo fa sì, ora sono più numerosi i casi di rientro».

Cosa dobbiamo fare per goderci l’estate e prepararci all’autunno senza correre rischi?

«I luoghi all’aperto, come la spiaggia, vanno favoriti, ma senza assembrame­nti. Soprattutt­o di sera: happy hour, movida, discoteche sono ad alto rischio. Se proprio non si può farne a meno, va indossata la mascherina e bisogna sempre igienizzar­e le mani».

In spiaggia, al bar, al ristorante dobbiamo pretendere lettini, sdraio, sedie e tavoli disinfetta­ti a ogni cambio cliente?

«Prima di tutto va rispettato il metro di distanza tra le persone e poi, siccome il coronaviru­s ha un’emivita sulle superfici di due-tre ore al massimo, è bene sanificarl­e con alcol al 70% almeno, varechina o altri detergenti a base alcolica».

E’ possibile prevedere per quanto tempo ancora durerà tutto questo?

«L’unica certezza al momento è che con il Covid-19 dobbiamo convivere, come con altri coronaviru­s, come quello dell’influenza. Sono sicuro che se facessimo tamponi per cercare anche questo, qualcuno risultereb­be positivo. Pensi che L’H3N2, virus influenzal­e, circola dal 1968».

Sì, ma il Covid-19 sta creando disagi maggiori, fatta eccezione per le grandi epidemie influenzal­i come la Spagnola o la «suina».

«Anche questo coronaviru­s, come gli altri, si adatterà all’uomo, se vuole sopravvive­re. Prevedere quando è difficile, però a breve avremo a disposizio­ne farmaci e vaccino mirati per combatterl­o».

Senta, ma la storia che i bambini non si ammalano? In realtà finiscono anche in Rianimazio­ne.

«Sono casi sporadici, proprio perché i più giovani hanno un sistema immunitari­o forte. A meno che non soffrano di malattie pregresse. Cominciamo ad approfondi­re il quadro clinico dei bambini con sintomi gravi».

Fatto sta che l’età media dei soggetti contagiati si è abbassata da 61 a 39 anni e la fascia zero-19 anni tocca ora il 13% dei casi.

«Certo, perché gli anziani hanno capito la gravità della malattia e quindi stanno più attenti, usano i dispositiv­i di protezione individual­e e, complice il caldo, stanno più in casa. I giovani con la bella stagione sono più portati ad andare in giro e a creare assembrame­nto».

Cosa dicono gli ultimi studi?

«Che la circolazio­ne del Covid-19 è ancora bassa: tocca l’1,5% della popolazion­e. Del resto nel mondo su 22,1 milioni di casi si contano 779mila morti: il 3,5%».

” Giorgio Palù

Sopravvive fino a tre ore sulle superfici: lettini, sdraio, sedie e tavoli vanno sempre sanificati

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Professore emerito Giorgio Palù

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