Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Centrodestra compatto»
Autonomia, anche FDI firma
Regionali, c’è la firma degli alleati sull’autonomia, condizione chiesta dalla Lega al centrodestra. Fontana: «Ora siamo compatti».
Autonomia, arriva la firma del centro destra che sigilla l’alleanza anche per le Regionali in Veneto. Il documento è quello messo sul tavolo dal governatore Luca Zaia come conditio sine qua non, un patto vincolante che, fino all’ultimo, è rimasto in bilico. Non nega la «trattativa lunga e per certi versi complicata» Lorenzo Fontana, commissario del Carroccio che rivendica: «Oggi dal Veneto parte l’accordo base per il futuro governo del Paese». L’intesa include anche altri due punti molto cari a FDI che, non a caso, inverte l’ordine dell’esposizione e mette l’accento su presidenzialismo e patto «anti-inciucio» con una nota di Giorgia Meloni. luca De Carlo, coordinatore del partito in Veneto, spiega «È stata una trattativa impegnativa, ma corretta. Oltre al tema dell’autonomia, è stato trovato l’accordo sul presidenzialismo, sul federalismo e sul “patto anti-inciucio”». «Federalismo», «autonomia», ormai i termini sembrano interscambiabili. Poco cambia, per l’assessore regionale Roberto Marcato «è una vittoria dei veneti, non della Lega». Marcato però aggiunge: «Mettiamo puntini sulle “i”, questa intesa nasce da una richiesta fatta da me personalmente mesi fa a Berlusconiani e Meloni ed è una grande soddisfazione vederla firmata nel documento del presidente Zaia, ora gli alleati lo devono rispettare». La dice più chiaramente il capogruppo della Lega in consiglio regionale Nicola Finco: «Io dei patti mi fido fin là. Immagino che Fdi non avesse alternative ma attendo la prova dei fatti quando si voterà in parlamento perché sull’autonomia ci sono state troppe promesse vane. Fdi è popolata da patrioti, nazionalisti e ora anche da autonomisti, li misureremo sui fatti».
Intanto impazza la campagna elettorale, la capigruppo di ieri ha ufficializzato la «gemmazione» delle liste per evitare la raccolta delle firme. Franco Ferrari di Civica per il Veneto ha dichiarato il collegamento con Italia Viva; il Pd con la lista +Veneto in Europa Volt; Piero Ruzzante (Misto) con Il Veneto che Vogliamo Lorenzoni Presidente e Sanca Veneta; infine, Pietro Dalla Libera (Veneti Uniti) con la lista Autonomia L.V.R. (la famosa «terza lista» della Lega). A raccogliere le firme, quindi, restano solo la candidata Simonetta Rubinato con una lista Veneto Simonetta Rubinato per le Autonomie e Indipendenza noi Veneto che candida Ivano Spano.
Nel frattempo si chiudono i giochi in casa Lega dopo le non candidature di Gianluca Forcolin, Riccardo Barbisan e Alessandro Montagnoli. A Verona pare resistere Stefano Valdegamberi deciso a non mollare la lista Zaia per transitare come chiede il partito nella lista Lega, in più si parla di Maurizio De Lorenzi segretario di circoscrizione della Bassa Veronese. A Treviso pare certa l’entrata in lista di Christian Schiavon, assessore della giunta Conte a Treviso mentre nel Veneziano c’è una girandola di nomi: Giuliano Fogliani (fratello della deputata Ketty), Pierpaolo Del Turco ma si dice che si finirà con il puntare tutto sul consigliere uscente di Mirano, Alberto Semenzato, uomo «da valorizzare». A Padova è rientrata la scelta di Vanda Pellizzari di farsi da parte, ha deciso di accettare la candidatura. In casa Pd, c’è il caso Azzalin, il consigliere regionale rodigino si è visto imbrattare un manifesto elettorale con la scritta «a morte» e la solidarietà arriva pronta, più che dal Pd dai cugini di Iv e Daniela Sbrollini. Il candidato 5s Enrico Cappelletti non molla il filone dell’attacco frontale a Zaia sulla base dell’inchiesta de L’espresso in merito agli interessi maltesi dell’avvocato Massimo Malvestio a Malta ma il governatore sta lontano dai riflettori elettorali e non raccoglie. La palma dell’originalità va a Cristina Guarda che, nel Vicentino consegna pizze a domicilio per incontrare i suoi elettori.