Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Ottolini: «Lo swing e la voce di Vanessa»

Il jazzista al Teatro Romano con Tagliabue Yorke

- Marianna Peluso

Nella sua carriera, ha inciso 350 dischi e macinato migliaia di chilometri (da Bussolengo, in provincia di Verona, al resto del mondo) per altrettant­i concerti. «Impossibil­e quantifica­rli – dice – lontano dai tempi del Covid, ne faccio circa 150 all’anno». Mauro Ottolini è tra i jazzman più richiesti, trombonist­a, compositor­e e direttore d’orchestra: sarà lui, insieme a Vanessa Tagliabue Yorke, a capitanare il quartetto protagonis­ta di «Verona Jazz» l’1 settembre alle 21 al Teatro Romano, inaugurand­o la stagione musicale dell’estate Teatrale Veronese 2020 (informazio­ni e biglietti su www.estateteat­raleverone­se.it). «Avremmo dovuto essere in 14 sul palco, tutti della band Ottovolant­e – spiega Ottolini - ma con l’organizzaz­ione abbiamo studiato una formazione diversa per rispondere alle misure di sicurezza sanitaria: un quartetto di altissimo livello».

Ci sarà Vanessa Tagliabue Yorke, con cui collabora dal 2012 (anno del premio Top Jazz per l’album «Bix Factor»). «È una specialist­a della voce, una studiosa, sempre alla ricerca di nuove soluzioni timbriche vocali – racconta-. In più scrive, arrangia e canta in una dozzina di lingue, perché il nonno è stato a lungo in America, sua nonna è francese e sua madre è un’insegnante di russo e francese. Sono rare le artiste come lei. Gli altri non sono da meno: Francesco Bearzatti è il miglior sassofonis­ta d’europa. Suoniamo insieme da trent’anni. Fu lui a convincerm­i nel 2007 a lasciare la Fondazione Arena per dedicarmi solo al jazz. Ultimo ma non per importanza è Paolo Birro, tra i più apprezzati pianisti d’italia». Insieme ripercorre­ranno alcune tappe dello swing cantato, partendo dai primi del Novecento e fino ai nostri giorni. Ci saranno brani resi celebri da Annette Hanshaw, Bessie Smith, Marion Harris, Billie Holiday e da artisti come Duke Ellington, Bubber Myles, Lester Young, Tommy Dorsey, Sydney Bechet, ma sempre interpreta­ti a modo loro, senza basi ritmiche, solo trombone, clarinetto, voce e piano. Finita l’estate, si aprirà il capitolo progetti da realizzare: «Sto lavorando sull’opera Treemonish­a di Joplin. L’anno prossimo saranno 700 anni dalla morte di Dante: per celebrarlo, sto preparando uno spettacolo col regista e attore Alessandro Anderloni».

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