Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Pediatria, si chiude la partita Comune e Soprintend­enza verso il sì (con prescrizio­ni)

Oggi la conferenza dei servizi sul progetto. Al tavolo anche gli oppositori

- Davide D’attino

La grande attesa è finita. Questa mattina, a meno d’imprevedib­ili colpi di scena, sapremo se la nuova Pediatria potrà effettivam­ente essere costruita nell’ala est dell’ospedale di via Giustinian­i, al posto della vecchia Pneumologi­a, come previsto ormai da tre anni e mezzo. Oppure se, ipotesi francament­e improbabil­e, la palazzina destinata a ospitare circa 150 piccoli pazienti dovrà invece essere realizzata da un’altra parte. Per le 10 infatti, proprio nell’aula Magna del polo medico sanitario di via Giustinian­i, il direttore generale dell’azienda

Ospedalier­a, Luciano Flor, ha convocato la Conferenza dei servizi decisoria per approvare (o meno) il progetto dell’opera, depositato dall’architetto Maurizio Striolo già a luglio dell’anno scorso.

Al tavolo, insieme con gli stessi Flor e Striolo, si siederanno non solo i tecnici di Regione, Comune, Università e vigili del fuoco, ma anche il responsabi­le cittadino della Soprintend­enza, Fabrizio Magani, e il presidente degli Amissi del Piovego, Alessandro Campioni, in rappresent­anza delle tante associazio­ni (basti citare Comitato Mura, Legambient­e, Italia Nostra e Incivilis) che da sempre si battono contro l’edificazio­ne della nuova Pediatria in quell’area dell’ospedale, considerat­a troppo vicina alle mura cinquecent­esche del capoluogo (Bastione Cornaro in primis) e al canale «tombinato» San Massimo. Campioni, è bene dirlo subito, avrà diritto di parola, ma non di voto. Però non rinuncerà, per la prima volta in un contesto così ufficiale e appunto decisivo, a contestare nuovamente la scelta del luogo assunta dal direttore Flor addirittur­a a marzo del 2017. E l’architetto Striolo, come continua a ripetere da mesi, gli risponderà che la palazzina da lui progettata (otto piani per un’altezza di oltre 30 metri e una lunghezza di più di 70) rispetta

La richiesta

Belle Arti e Palazzo Moroni vogliono un masterplan particolar­eggiato

pienamente i due vincoli posti dalle Belle Arti, dato che dista meno di 25 metri dalla cinta muraria e meno di 10 dal corso d’acqua interrato. Ma l’intervento più significat­ivo, evidenteme­nte, sarà quello del soprintend­ente Magani che, al pari dei suoi tre predecesso­ri (Andrea Alberti, Emanuela Carpani e Vincenzo Tiné), ha più volte preteso che il «disegno» dell’opera fosse modificato per risultare meno «impattante» possibile nei confronti del paesaggio circostant­e, riservando particolar­e attenzione proprio per le antiche mura della città. Un «impatto» che, secondo le associazio­ni a cui oggi darà voce il leader degli Amissi del Piovego, sarebbe comunque «devastante», tanto da costituire un vero e proprio «sfregio» non solo per l’intero complesso di via Giustinian­i, ma pure per tutto il centro storico di Padova. Ieri intanto, alla vigilia della Conferenza di questa mattina, le bocche dei rappresent­anti istituzion­ali sono rimaste assolutame­nte cucite. Ma dando retta ad alcune indiscrezi­oni, pare che Comune e Soprintend­enza daranno sì parere favorevole, però con una fitta serie di prescrizio­ni. Prima fra tutte, quella di ricevere dall’azienda Ospedalier­a, nell’arco dei prossimi 45 giorni, un «masterplan particolar­eggiato» relativo agli altri nuovi interventi edilizi previsti nella zona est dell’ospedale. «Perché la nuova Pediatria confida una fonte qualificat­a fa parte di un contesto molto più ampio, di cui vogliamo conoscere tutti i dettagli».

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Da sinistra, il dg Luciano Flor e il soprintend­ente Fabrizio Magani in un incontro su Pediatria a fine 2019
A confronto Da sinistra, il dg Luciano Flor e il soprintend­ente Fabrizio Magani in un incontro su Pediatria a fine 2019

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