Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Pediatria, si chiude la partita Comune e Soprintendenza verso il sì (con prescrizioni)
Oggi la conferenza dei servizi sul progetto. Al tavolo anche gli oppositori
La grande attesa è finita. Questa mattina, a meno d’imprevedibili colpi di scena, sapremo se la nuova Pediatria potrà effettivamente essere costruita nell’ala est dell’ospedale di via Giustiniani, al posto della vecchia Pneumologia, come previsto ormai da tre anni e mezzo. Oppure se, ipotesi francamente improbabile, la palazzina destinata a ospitare circa 150 piccoli pazienti dovrà invece essere realizzata da un’altra parte. Per le 10 infatti, proprio nell’aula Magna del polo medico sanitario di via Giustiniani, il direttore generale dell’azienda
Ospedaliera, Luciano Flor, ha convocato la Conferenza dei servizi decisoria per approvare (o meno) il progetto dell’opera, depositato dall’architetto Maurizio Striolo già a luglio dell’anno scorso.
Al tavolo, insieme con gli stessi Flor e Striolo, si siederanno non solo i tecnici di Regione, Comune, Università e vigili del fuoco, ma anche il responsabile cittadino della Soprintendenza, Fabrizio Magani, e il presidente degli Amissi del Piovego, Alessandro Campioni, in rappresentanza delle tante associazioni (basti citare Comitato Mura, Legambiente, Italia Nostra e Incivilis) che da sempre si battono contro l’edificazione della nuova Pediatria in quell’area dell’ospedale, considerata troppo vicina alle mura cinquecentesche del capoluogo (Bastione Cornaro in primis) e al canale «tombinato» San Massimo. Campioni, è bene dirlo subito, avrà diritto di parola, ma non di voto. Però non rinuncerà, per la prima volta in un contesto così ufficiale e appunto decisivo, a contestare nuovamente la scelta del luogo assunta dal direttore Flor addirittura a marzo del 2017. E l’architetto Striolo, come continua a ripetere da mesi, gli risponderà che la palazzina da lui progettata (otto piani per un’altezza di oltre 30 metri e una lunghezza di più di 70) rispetta
La richiesta
Belle Arti e Palazzo Moroni vogliono un masterplan particolareggiato
pienamente i due vincoli posti dalle Belle Arti, dato che dista meno di 25 metri dalla cinta muraria e meno di 10 dal corso d’acqua interrato. Ma l’intervento più significativo, evidentemente, sarà quello del soprintendente Magani che, al pari dei suoi tre predecessori (Andrea Alberti, Emanuela Carpani e Vincenzo Tiné), ha più volte preteso che il «disegno» dell’opera fosse modificato per risultare meno «impattante» possibile nei confronti del paesaggio circostante, riservando particolare attenzione proprio per le antiche mura della città. Un «impatto» che, secondo le associazioni a cui oggi darà voce il leader degli Amissi del Piovego, sarebbe comunque «devastante», tanto da costituire un vero e proprio «sfregio» non solo per l’intero complesso di via Giustiniani, ma pure per tutto il centro storico di Padova. Ieri intanto, alla vigilia della Conferenza di questa mattina, le bocche dei rappresentanti istituzionali sono rimaste assolutamente cucite. Ma dando retta ad alcune indiscrezioni, pare che Comune e Soprintendenza daranno sì parere favorevole, però con una fitta serie di prescrizioni. Prima fra tutte, quella di ricevere dall’azienda Ospedaliera, nell’arco dei prossimi 45 giorni, un «masterplan particolareggiato» relativo agli altri nuovi interventi edilizi previsti nella zona est dell’ospedale. «Perché la nuova Pediatria confida una fonte qualificata fa parte di un contesto molto più ampio, di cui vogliamo conoscere tutti i dettagli».