Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Bimba di 5 anni in Rianimazione ma non a causa del coronavirus»
Zaia chiarisce il caso della piccola. Ieri 21 i nuovi contagiati
«La bambina di cinque anni in terapia intensiva non è lì per il Covid ma per un’altra patologia». A parlare della situazione della piccola che da una settimana è intubata al Giustinianeo è stato ieri il governatore del Veneto Luca Zaia: «Dietro alla sua situazione c’è un’altra patologia. Abbiamo coinvolto anche lo Spallanzani di Roma per la diagnosi differenziata. In Italia sono solo tre i casi simili». Il nodo che è stato sciolto è quello legato all’ipotetica correlazione tra l’aver contratto il coronavirus e l’essere affetta dalla sindrome emoliticouremica, una patologia che si accanisce su sangue e reni. Gli esami hanno escluso che il virus abbia inciso sullo sviluppo della sindrome.
Intanto sono ventuno i nuovi contagiati nel Padovano registrati dal bollettino quotidiano, mentre è atteso per oggi l’esito dei tamponi ai richiedenti asilo del centro accoglienza di San Pietro in Gu dove due ospiti sono risultati positivi. Gli aggiornamenti emanati nella giornata di ieri da Azienda Zero hanno mostrato un nuovo passo in avanti nella diffusione del Covid: attualmente restano positive 285 persone nel territorio mentre in isolamento ci sono 1097 soggetti di cui 12 che mostrano lievi sintomi della malattia. In Azienda Ospedaliera sono sette le persone ricoverate in area non critica (+3 nelle ultime 12 ore) e tre quelle in terapia intensiva (dato invariato). L’usl 6 Euganea ha comunicato che sono saliti a 4.500 i tamponi effettuati ai turisti rientrati da Spagna, Croazia, Grecia e Malta. E da lunedì inizieranno poi i test sierologici per il personale della scuola.
Intanto, nell’alta sono stati eseguiti i tamponi ai 30 migranti che vivono all’hotel Pacifico di San Pietro in Gu dove martedì sono emersi due casi. «La struttura è ancora isolata spiega il sindaco Paolo Polati entro il fine settimana avremo i risultati ma spero che si sappia tutto già oggi. I richiedenti asilo sono tranquilli, siamo in collegamento con la Prefettura e l’ex albergo è presidiato dagli operatori per evitare che qualcuno esca». Nello stesso Comune, un intero nucleo familiare è in quarantena dato che un componente è risultato infettato.